lunedì, novembre 27, 2006

Una richiesta più o meno esplicita agli amici turchi da parte del sottoscritto: niente attentati, niente uccidereilpapa. Ho ancora bisogno di quel simpatico teutone, e mi serve vivo -niente disintegrazione.

Dopo complicatissimi calcoli statistici, ho elaborato una previsione attendibile di come andranno le cose.

28 novembre - ore 13. L’aereo del papa atterra nella capitale della Turchia. Primo incidente diplomatico quando ai microfoni dichiara "Me l’immaginafo difersa Istanbul". Dopo aver scoperto che la capitale è Ankara, chiede scusa con una simpatica battuta:"Zi è fero, qvi non fedo moschea plu, cretefo moschea plu abbattuta kaputt, invece è a istanpul!". Altro incidente diplomatico, e il papa prontamente chiede scusa con una simpatica battuta:"Zi peh, non abbiamo fatto kaputt moschea plu neanche in crocciatte, zapevo che moschea plu ancora in piedi". Le scuse provocano un altro incidente diplomatico, mentre iniziano a circolare i pupazzi del papa che se premi il petto dice "chieto umilmente scuza". Per rimediare all’incidente, il papa risponde con una simpatica battuta "Ma comunque tempo ti crocciatte finitto, ora non usiamo più spada". A Ratisbona si interpreta male la battuta del papa, e i fedeli, convinti che il messaggio sia "dobbiamo modernizzare gli arsenali" iniziano a munirsi di mitragliatrici e mortai. Il pubblico turco apprezza la battuta e ride, nessun incidente diplomatico, ma il papa chiede comunque scusa prima di andare a dormire.

29 novembre, a Efeso il papa pronuncia un discorso in cui rivendica le radici cristiane della Turchia e ne auspica un riconoscimento nella costituzione del paese. Dopo una breve sosta per ripararsi da una scarica di Kalashnikov, rialzatosi, pronuncia una simpatica battuta sulla mira dei turchi, dicendo "Eh ma si sa che serfizi secreti bulgari sparano meglio ti foi". Incidente diplomatico con la Bulgaria, che minaccia ritorsioni. Minacce subito rientrate poichè il massimo di visibilità che hanno avuto è stato un servizio di 30 secondi su studio aperto dopo il servizio sul cane Peppo che parla e sa dire la frase "bau".

A Istanbul incontro col patriarca bartolomeo I, che chiede gentilmente al papa a che punto sia il riconoscimento degli ortodossi ucraini. Il papa guarda incuriosito uno dei suoi collaboratori, che gli fa cenno che gli spiegherà tutta la faccenda una volta in camera. Nel frattempo il papa prende tempo, facendo i complimenti al patriarca per la barba. Il patriarca viene intervistato in uscita da una troupe del tg5 che chiede com’è la libertà religiosa in Turchia. Non contenti della risposta, i giornalisti prendono 2 ostaggi e promettono di rilasciarli non appena Bartolomeo dichiarerà ai microfoni che la situazione è insostenibile e che a ogni messa ci sono almeno 4 attentati.

il 30 visita alla moschea blu. Sotto un intenso fuoco di sbarramento, il papa pronuncia il suo discorso, che inneggia alla pace:"Turchia e Oiropa tefono confifere pacificamente, cristiani und muzulmani pozzono stare fianco a fianco, cretono tutti in ztezzo tio, und prima o poi muzulmani si confertiranno a lucce di cristo.". Dopo quest’ultima frase, i collaboratori del papa scappano urlando "non è con noi, non lo conosciamo, non c’entriamo", incidente diplomatico con tutto il mondo islamico, scatta il piano di fuga, il papa chiede di andare un secondo al bagno, e lì lo aspetta un sommergibile che lo riporterà in vaticano.

3 commenti:

. ha detto...

Vogliamo i pupazzi del papa che se premi il petto dice "chieto umilmente scuza"!
E' la nuova idea regalo del Natale 2006!
Comunque questa visita poteva anche risparmiarsela (e risparmiarla un pò a tutti)...
Cordiali saluti,

Il Comitato dei San Daniele nel Mondo

SASSI (Società Anonima Sperimentazione Su Idioti) ha detto...

figurarsi, i cattolici in turchia sono talmente pochi che se organizzavano dei charter per portarli tutti in vaticani spendevano meno.

Firewoman ha detto...

questo post era bellissimo... sono in un ufficio non mio a leggerlo e ridere sotto voce è stato difficilissimo