martedì, gennaio 30, 2007

Oh Pio... Oppio!!

Potevo esimermi dal pronunciare un sermone riguardante l'olocausto? E' inevitabile, determinati giorni dell'anno implicano un tema fisso. Un po' come in televisione, ogni anno a Natale fanno "Una poltrona per due" (una volta facevano "Operazione Sottoveste"), e nel giorno della memoria fanno Schindler's List. Ma non divaghiamo.

Di cosa potrei parlare, se non dell'eterna questione Pio #12 VS gli ebrei?

Il mondo si divide.
"Era antisemita"
"No, è rimasto neutrale"
"No, non sapeva"
"No, ha aiutato gli ebrei"

Innanzitutto: papa Pacelli era filotedesco?
Non dirò apertamente la parola "sì" e nemmeno il vocabolo "eccome". Mi limiterò a ricordare che, durante la sua carriera di nunzio, il Nostro fu un promotore dei rapporti tra santa sede e Germania. Fu lui a convincere Pio #11 a rinunciare a una protesta ufficiale che sarebbe scaturita dalla violazione del concordato da parte dei nazisti. Pio #12 era così antitedesco che non trovò di meglio da fare che supportare il partito nazista nella campagna elettorale del 1936 nella Saar. E ancora diede prova, nel 1938, di velate simpatie verso la combriccola teutonica, in occasione di colloqui con il presidente del senato di Danzica. Tutte cose che gli valsero la qualifica di "cardinale preferito dei tedeschi", come ebbe modo di riferire, previa soffiata dell'ambasciatore italiano in Vaticano, il ministro degli esteri Ciano in uno dei suoi rari momenti di lucidità.
Insospettabile dunque che la sua elezione al trono pontificio sia stata caldeggiata dalla Germania nazista. In fin dei conti si stava sostituendo un papa dalle dichiarate antipatie per i nazionalsocialisti, e dalla scarsa propensione all'antisemitismo, con "il cardinale preferito dei tedeschi". Cosa può fare come prima cosa il nuovo papa? Chiaramente incontrare l'ambasciatore Berger, ribadire la volontà di collaborazione, e già che ci siamo stralciare la famosa enciclica incompiuta di Pio #11, dei cui 3 testi uno aveva come titolo “Humani Generi Unitas”, l'unità del genere umano. Un po' troppo contro la nuova posizione del Vaticano: meglio metterla via prima che lo zio Adolfo la veda.
E il suddetto zio riceve dal nostro eroe una lettera il 6 marzo 1939.

«Essendo stati eletti al trono pontificio, in seguito ad un regolare scrutinio del Collegio dei cardinali, pensiamo dovervi informare, come capo di Stato, della Nostra elezione. Nello stesso tempo, desideriamo, sin dall'inizio del Nostro Pontificato, esprimere il desiderio di rimanere uniti, per i legami di una profonda e cordiale amicizia, al popolo tedesco, affidato alle vostre cure. Invocando Dio Onnipossente, Noi gli auguriamo paternamente quella reale felicità che solo la religione può alimentare ed accrescere. Già in quei lunghi anni, cari alla nostra memoria, in cui abbiamo vissuto in Germania, come nunzio apostolico, abbiamo fatto quanto era in Nostro potere per stabilire rapporti di armonia fra la Chiesa dello Stato, in uno spirito di mutua intesa e di leale collaborazione, nell'interesse di entrambe le parti, ed abbiamo in seguito cercato di attuare in modo soddisfacente quanto era stato concordato. Ed oggi che le responsabilità della Nostra carica pastorale accrescono le Nostre possibilità ed al tempo stesso i Nostri desideri, desideriamo ancor più ardentemente conseguire questo fine. Formuliamo altresì l'auspicio che questo grande desiderio che Noi nutriamo per la prosperità del popolo tedesco e per il suo progresso riceva da Dio il suo pieno completamento» (S. Friedlander, Pio XII e il Terzo Reich)

Ma in fondo, che sarà mai... Stava solo augurando la prosperità al popolo affidato alle cure di Hitler... poco importa se ogni tanto la "cura" si chiamava notte dei cristalli o dei lunghi coltelli.

Inizia la guerra, iniziano le deportazioni, e qui intervengono gli innocentisti.
Secondo la tesi imperante in tali ambienti, la santa sede avrebbe aiutato con tutti i mezzi gli ebrei a nascondersi.
Risulta quantomeno strano pensare che la potente chiesa cattolica si sia limitata ad accogliere qualche disperato nel suolo vaticano, quando avrebbe potuto diramare l'ordine per ogni sacerdote di fare altrettanto. Evidentemente il desiderio di conservare vita e poltrona era un po' troppo forte.
Altri episodi riguardano svariati uomini di chiesa che, aiutando gli ebrei, si guadagnarono il titolo di "giusti". E qui non vogliamo arrivare a negarlo.

Ma invito a una riflessione: l'iniziativa, palesemente personale, di svariati uomini di chiesa è sufficiente a riabilitare il gran capo che non prende alcun provvedimento di un certo peso a riguardo?
Forse il fatto che il fabbricante di pentole Oskar Schindler abbia salvato 1100 persone dovrebbe indurre a credere che tutti quelli che producevano pentole facessero altrettanto?
E per caso il fatto che un cattolico salvi degli ebrei può avere come causa solo un ordine dall'alto, o una sensibilità data esclusivamente dalla morale cristiana? Oppure si parla pur sempre di esseri umani che, siano fabbricanti di pentole o preti, non sono riusciti a stare a guardare?

Gli eventuali dubbi possono essere chiariti analizzando il comportamento e le parole del signor Pio dopo la guerra e in concomitanza con la creazione di Israele.
Quando si pose il problema dell'emigrazione degli ebrei sopravvissuti, la santa (ma no, santissima) sede continuò a osteggiare la nascita dello di Israele, con la giustificazione che toccava ai cristiani controllare i luoghi della c.d. Terra Santa. Addirittura un cardinale giustificò la cosa dicendo che gli ebrei, in quando assassini di cristo, erano condannati per l'eternità a vagare lontani da Israele. Le voci di dissenso, come la cattolica tedesca Gertrud Luckner (anche lei una tra i Giusti), furono tenute sotto controllo. Fu mandato un monito alla chiesa tedesca in cui si diffidavano eventuali gruppi religiosi che "con la scusa di condannare l'antisemitismo (insomma l'unico era quello della Luckner) inducevano la gente a pensare che una religione valesse l'altra."

Altri scritti, risalenti a prima della guerra, testimoniano un disprezzo più che palese da parte dell'allora futuro papa verso qualsivoglia forma di giudaismo. Per esempio (qui incollo da Wikipedia), nel 1918 espresse la sua opinione su un leader del partito socialista indipendente tedesco, Kurt Eisner, che proclamò a quel tempo la repubblica sociale bavarese.

"Quando Kurt Eisner ritenne per sé la presidenza del Ministero, disse che lo faceva perché la sua persona era il simbolo della rivoluzione. Aveva ragione. Schizzare la persona di lui è sintetizzare quello che la rivoluzione in Baviera veramente rappresenta. Ateo, socialista radicale, propagandista implacabile, amico intimo dei nichilisti russi, capo di tutti i movimenti rivoluzionari di Monaco, imprigionato non so quante volte per reati politici, e per di più ebreo galiziano"

Mi sa che non era propriamente spiegato con l'odio per la Galizia....
O ancora, parlando di Rathenau, ministro del Reich (non ancora terzo) tedesco fino al suo assassinio nel 1922:

"Rathenau, uomo di notevole intelligenza e abilità, mi manifestò, sebbene ebreo, nei termini più ampi il desiderio del governo del Reich di addivenire quanto prima, nonostante le gravissime difficoltà, alla conclusione di un concordato soddisfacente per ambedue le parti"

Last but not least, la collaborazione con alcuni gerarchi nazisti per organizzare la loro fuga (il c.d. "canale dei ratti"). Mica pesci piccoli, aggiungerei. Si parla di gente del calibro di Klaus Barbie e Adolf Eichmann, fuggiti grazie a documenti falsi; il tutto era patrocinato dal vescovo Alois Hudal, che ricordiamo per il ruolo di commissario dell'Episcopato dei cattolici tedeschi in Italia e di padre confessore della comunità tedesca di Roma, ma anche per dotti scritti quali I fondamenti del nazionalsocialismo, e per alcune perle di saggezza del calibro di "il nazionalsocialismo è una grazia divina".

That's all folks! Se di giorno della memoria si vuole parlare, facciamo almeno in modo che non sia una memoria al 12%.





lunedì, gennaio 29, 2007

And I say to myself, what a wonderful world

Un vecchio detto afferma che non esiste vento favorevole per il marinaio che non conosce la propria meta. Pertanto, spesso trovo utile plasmare un'immagine del mondo dal punto di vista più ottimistico possibile. Ovvero, come andrebbero le cose se tutto quello che voglio diventasse realtà?
Tralasciando i desideri personali che si perdono più o meno in un pub di Edimburgo, mi appresto ad immaginare cosa dovrebbe fare la chiesa perchè io smettessi di detestarla e iniziassi quantomeno a rispettarla. Naturalmente l'ipotesi non è che i cristiani cambino posizioni. E' nei loro diritti mantenerle. Piuttosto, vediamo cosa succederebbe se tali posizioni rimanessero confinate nel mondo cristiano e non imposte anche all'esterno.


Città del Vaticano - Oggi il papa ha ribadito le posizioni della chiesa. "Noi condanniamo eutanasia e coppie di fatto" ha esordito "e invitiamo chi è cristiano a non usufruire delle eventuali possibilità consentite dalla legge che, eventualmente, lo stato è libero di promulgare. Tutto ciò che possiamo fare è indirizzare i nostri fedeli, mentre non è in nostro potere influenzare la vita di chi non lo è."
Dopo aver ricordato con rammarico l'ultimo episodio di pedofilia riguardante un sacerdote, prontamente denunciato alle forze dell'ordine e rimosso da ogni incarico pastorale presente e futuro, il papa ha informato i fedeli che i proventi derivati dalla vendita del suo abito, insieme a quelli ricavati da una dozzina di statue provenienti dai suoi appartamenti, sono stati impiegati per finanziare l'acquisto di milioni di profilattici con cui si vuole tentare di arginare sensibilmente il problema dell'aids in africa.
Riguardo agli ultimi sviluppi di attualità in medio oriente, il papa ha dichiarato "prego per quelle zone, ma è evidente che qualsiasi mio appello non avrebbe senso in quanto di cristiani ce ne sono veramente pochi da quelle parti".
Infine il discorso si è concluso con un elogio agli scienziati che si sono resi protagonisti di un grande balzo in avanti nel campo della ricerca sulle staminali: in particolare Ratzinger ha inneggiato allo "spirito di chi ogni giorno, per paghe da fame, aiuta a svelare i misteri della natura che aspettano solo di essere risolti dalla mente umana".
Mentre i fedeli stavano sfollando, il pontefice è tornato al suo balcone annunciando, per lo stupore dei presenti, le sue prossime dimissioni. "La mia presenza, a suo tempo, nella Hitlerjunge non mi consente di compiere i miei doveri spirituali a mente serena. Una volta dissi che dio aveva taciuto in quell'occasione, ma purtroppo avevo taciuto anch'io, e per coerenza non posso insegnare la morale ad altra gente. Signori, aufwiedersehen"
Il cardinal Ruini ha aggiunto "Avrei qualcosa da dire. Ma la dico domani"


Mi sembra abbastanza realistico, no?

venerdì, gennaio 26, 2007

1Dopo queste cose il coppiere del re d'Egitto e il panettiere offesero il loro padrone, il re d'Egitto.

Ma certo, mi immagino proprio un cameriere e un fornaio che si mettono ad offendere il sovrano/semidio dell'Egitto.

Il faraone si adirò contro i suoi due eunuchi, contro il capo dei coppieri e contro il capo dei panettieri, 3e li fece mettere in carcere nella casa del comandante delle guardie, nella prigione dove Giuseppe era detenuto.

"Capo dei panettieri"? Ma c'era un intero esercito di fornai? Apperò, ne mangiava, di pane, il faraone! Naturalmente qui ci convinceremo che "eunuco" è inteso nel suo significato di "funzionario". Altrimenti non colgo il nesso tra la menomazione e la professione svolta!

4Il comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li servisse. Così essi restarono nel carcere per un certo tempo.

Eh le carceri sono molto cambiate nel frattempo! Adesso non ti assegnano più un cameriere! O tempora o mores!

5Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare.

Chissà perchè solo dalla comparsa di Giuseppe "quellodeisogni" dio ha iniziato a comunicare alla gente tramite sogni! Potrei dire che si intravede il tentativo di creare un personaggio. Potrei ma non lo farò.


lunedì, gennaio 22, 2007

E dopo che il vescovo di Napoli o chi per lui "approfitta dell'occasione per invitare la cittadinanza a recarsi di più in chiesa" durante il funerale di un ragazzino ucciso, mi prendo una temporanea vacanza per motivi da me non dipendenti! La messa è rimandata a venerdì 26, andate in pace!

venerdì, gennaio 19, 2007

Ed essa pose accanto a sé la veste di lui finché il padrone venne a casa. Allora gli disse le stesse cose: "Quel servo ebreo, che tu ci hai condotto in casa, mi si è accostato per scherzare con me.

"Eh vabbè ma che permalosa che sei, neanche scherzare poteva..."

Ma appena io ho gridato e ho chiamato, ha abbandonato la veste presso di me ed è fuggito fuori". Quando il padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava: "Proprio così mi ha fatto il tuo servo!", si accese d'ira.

Ora fatemi capire bene... questo boccalone che non si accorge che la moglie tenta sempre di tradirlo e che crede candidamente alle sue balle sarebbe il CONSIGLIERE del Faraone? E' come se uno entrasse in un processo e dicesse a un attaccapanni, scambiandolo per il giudice, "sono il testimone oculare"!

Il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, dove erano detenuti i carcerati del re. 22Così il comandante della prigione affidò a Giuseppe tutti i carcerati che erano nella prigione e quanto c'era da fare là dentro, lo faceva lui.

Insomma faceva il kapò, questo ruffiano. Bravo! Un selfmade man, quando diventerà premier spedirà a tutti una copia del suo libro "Giuseppe: una storia ebrea".

Il comandante della prigione non si prendeva cura più di nulla di quanto gli era affidato, perché il Signore era con lui e quello che egli faceva il Signore faceva riuscire.

E adesso dimmi cos'ha da fare un comandante di una prigione se non assicurarsi che nessuno scappi! Ti dirò che grande attività che si stava risparmiando! E se riusciva bene forse era merito delle sbarre di ferro più che del signore!


mercoledì, gennaio 17, 2007

Così egli lasciò tutti i suoi averi nelle mani di Giuseppe e non gli domandava conto di nulla, se non del cibo che mangiava. Ora Giuseppe era bello di forma e avvenente di aspetto.

Mi aveva quasi convinto ad andare in Egitto a farmi schiavo, ma poi ho letto la parte del cibo...

Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe e gli disse: "Unisciti a me!"

Quali fatti? Era diventato tanto avvenente d'aspetto all'improvviso, in un unico momento? Voglio sapere cos'ha mangiato e metterlo sul mercato, potrei arricchirmi come neanche Abramo vendendo sua moglie!

Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: "Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi.

E fin qua sta dicendo "prego si accomodi!"

Lui stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te, perché sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?"

Eh ti dirò, peccare contro dio... un tuo antenato vendeva sua moglie e ha provato a far venire un infarto a suo figlio, un altro usava pratiche di ingegneria genetica per arricchirsi e se la faceva con 4 mogli, i tuoi fratelli entrano in una città e la radono al suolo passando a fil di spada donne e bambini.... cazzo vuoi che dio si arrabbi per due colpetti alla moglie del tuo schiavista! Quanti giri di parole per non dire "mi spiace, sono gay"!

E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei.

Allora, o il sig. Potifar aveva qualche EVIDENTE problema che avrebbe richiesto una pillola blu, o sua moglie voleva ridefinire il concetto di ninfomane.

Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non c'era nessuno dei domestici. Essa lo afferrò per la veste, dicendo: "Unisciti a me!".

Vabbè, ma con questo continuo "unisciti a me" sembra Darth Vader che tenta di convincere Luke Skywalker a seguirlo! "Unisciti a me, e insieme domineremo la galassia come padre e figlio".... insomma a meno che il vecchio non stesse incitando il figlio all'incesto omosex....

Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e uscì. 13Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori, 14chiamò i suoi domestici e disse loro: "Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con noi!

"Ooooh! Ma che mi prendi per un clown adesso??" urlò Beppe mentre scappava da quella donna assatanata.

Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. 15Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, è fuggito ed è uscito".

Dio bono ma chi è lei, Edward Mani di Forbice? un'intera veste strappata con le mani? O lui si vestiva con lo scottex?

lunedì, gennaio 15, 2007

Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: "Questi è uscito per primo".

Dev'essere stata una gara piuttosto interessante tra i due gemelli, con tanto di levatrice con la bandiera a scacchi!

Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: "Come ti sei aperta una breccia?" e lo si chiamò Perez. Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.

Un arrivo al fotofinish! Zerach protestò inutilmente con l'arbitro affermando di aver subito fallo.

Giuseppe era stato condotto in Egitto e Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie, un Egiziano, lo acquistò da quegli Ismaeliti che l'avevano condotto laggiù. Allora il Signore fu con Giuseppe: a lui tutto riusciva bene e rimase nella casa dell'Egiziano, suo padrone.

Ti dirò cosa c'è di tanto difficile per uno schiavo che possa dire di "riuscire". Se faccio il domestico non ho mica bisogno di dio perchè mi riesca di spolverare la casa... al massimo in fase di cottura di un soufflè può far comodo!

Il suo padrone si accorse che il Signore era con lui e che quanto egli intraprendeva il Signore faceva riuscire nelle sue mani. Così Giuseppe trovò grazia agli occhi di lui e divenne suo servitore personale; anzi quegli lo nominò suo maggiordomo e gli diede in mano tutti i suoi averi.

Vedo che si comincia già ad affidare i propri averi agli ebrei. Non è un po' razzista come cosa? Insomma, come dire che italiani = mafia, tedeschi = birra e ebrei = soldi! Certo, in assenza di schiavi svizzeri...

Da quando egli lo aveva fatto suo maggiordomo e incaricato di tutti i suoi averi, il Signore benedisse la casa dell'Egiziano per causa di Giuseppe e la benedizione del Signore fu su quanto aveva, in casa e nella campagna.

Pure la benedizione contagiosa... ma dio non avrebbe dovuto maledire la casa dell'egiziano che stava tenendo il suo prediletto in schiavitù?

venerdì, gennaio 12, 2007

Il cammino della fede: parte III - La Caporetto di dio e la strafexpedition

Il tempo continua a scorrere inesorabile. L'ultimatum concesso a dio, "manifestati entro un mese, anche in modi banali tipo far cadere un fulmine", si avvicina alla scadenza. A sua discolpa c'è il fatto che, essendo marzo, è altamente improbabile la presenza di fulmini. Ma vuoi che il dio onnipotente si ponga problemi di calendario?
A giugno anche le proroghe, magnanimamente concesse dal sottoscritto, scadono. In compenso il Padova batte il Genoa e rimane in serie A. Nice try, dio, ma io avevo chiesto un fulmine, mi spiace.
Gli eventi, dunque, non mi lasciano altra scelta: iniziare a dubitare della presenza di dio. Sarà per il fatto che quando si diceva "nel nome del padreffigliospiritosanto amen" non c'era mai una voce che dicesse "Ok, ciao ci sentiamo!". O magari perchè l'ostia mangiata senza essermi confessato non mi aveva soffocato togliendomi la facoltà di parlare, come in precedenza ipotizzato. Oppure, più semplicemente, avevo ormai 10 anni e avevo scoperto da poco che babbo natale non esisteva. Fu mio fratello a dirmelo. "Guarda che... beh.... non è lui a portare i regali!" "Ah.... significa che non arriveranno più?" "No no i regali arrivano lo stesso, solo che...." "Vabbè può anche venire a portarmeli la regina d'Inghilterra, basta che li porti". Ecco, più o meno la comparsa dei primi dubbi ha suscitato la stessa disperazione.
Continuavo comunque ad apprezzare le lezioni di religione. Insomma, una volta su due si guardava un cartone animato, e ovviamente quando le luci si abbassavano era tempo di cerbottane, e l'aula diventava più o meno una Verdun in miniatura.
Arrivano, silenziose e subdole, le scuole medie. Dalle suore. Ti dirò che affare, faccio finta di pregare e chiudiamola lì! Oltretutto faceva parte del corpo docente una suora che aveva avuto l'onore/onere di avermi all'asilo.
Si credeva forse di farla franca semplicemente facendo finta di pregare? Per certe cose le suore sono peggio della guardia di finanza. "Tu stai solo muovendo la bocca! Non stai cantando!". "Stai parlando col tuo compagno mentre preghiamo!". Insomma se avessimo mandato loro a caccia di evasori fiscali, la finanziaria di quest'anno sarebbe stata una manovra da 210 euro, prontamente raccolti con una colletta in parlamento.
Per ovviare alla situazione avrei dovuto ricorrere a ogni mezzo in mio possesso. Tentativo #1: la corruzione. Io posseggo il dono del disegno, sforno fumetti già da 5-6 anni. Il colonnello.... sì insomma, la preside se ne accorge, e mi chiede di illustrare alcuni passi del vangelo come copertina del libro delle preghierine da dire prima delle lezioni. E facciamolo allora! Magari un po' a rilento... "eh lo so che oggi ero interrogato io, ma la preside vuole che io finisca questa copertina entro domani, e devo andare giù in biblioteca...".
Le preghiere erano veramente intelligenti! "Guardo verso le montagne donde ci verrà il soccorso, il soccorso vien da dio, la tua luce splenderà". Ora, potrei citare una serie di episodi in cui la gente guardò verso le montagne ma da lì non vide scendere il soccorso... che so, a Longarone nel '63 sembrava soccorso, ma invece era acqua. A Caporetto nel '17 sembrava soccorso, invece erano granate di artiglieria calibro 105. Nel 1998 nel Cermis sembrava soccorso, ma era un caccia americano... in effetti il soccorso sarebbe volato più in alto, ma non divaghiamo. A volte scendeva il soccorso, ma in quei casi era un cane s.bernardo.
Un'altra recitava solo "sia lodato il santissimo divinissimo sacramento". Diciamo che agli abitanti di quella città della California devono fischiare in continuazione le orecchie, alla lunga deve risultare insopportabile!
O ancora, "passeranno i cieli, passerà la terra, la tua gloria non passerà, alleluja". Insomma abbiamo capito, no pasaran, ma potrei fare l'appunto che la terra e il cielo trapasseranno nello stesso identico istante. Poi ce n'erano altre di cui ricordo poco, tranne il fatto che avevano meno senso della supercazzola dell'indimenticato Lello Mascetti (a proposito, divago: non fate il remake, è un ordine!).
Già dalla seconda media, per l'ora di religione ci era stato affibiato un prete d'assalto. Don Lucio era un dritto, forse un po' troppo. Poteva solo limitarsi ad arrendersi all'esplosione di quelle cose, per noi tanto nuove, chiamate ormoni. Così poteva capitare che lui sequestrasse un diario in cui con tanta maestria stavo ricopiando fedelmente un disegno di Milo Manara. "Eh, don Lucio, a lei non interessa ma esiste anche quello". Se non altro ora sapevo cosa voleva dire l'ave maria...
Interessanti erano anche le lezioni di musica. Una simpatica canzone diceva continuamente "dio è con noi", e mi pareva di aver già visto quella frase, casualmente tradotta in tedesco. Gott mit uns, mi pareva suonasse così! Al di là di quello, lo rimproveravo di continuo per il programma svolto. Nell'ultima parte di programma, quella relativa alla musica rock, per spiegarci cos'è stato il genere più importante dal dopoguerra a oggi non ha trovato miglior sistema di farci sentire Sting. Ok non è malvagio, per carità, c'è di peggio... ma magari tra un "dio è con noi" e l'altro poteva scapparci un riferimento ai Beatles.... invece no, c'era quel piccolo incidente di percorso tra John Lennon e gesù... io ho sempre pensato che gesù era semplicemente invidioso. Inutile spiegare perchè non citò i Led Zeppelin, a questo punto. Quindi, per la serie "facciamoci del bene", modifichiamo i programmi in base al rapporto con il cristianesimo. Dio perdeva continuamente colpi, il dubbio si trasformava in tarlo, il tarlo in certezza.

Nel frattempo la mia carriera come estremo difensore in una squadretta di provincia proseguiva spedita. Forse non è di immediata comprensione per chi non ha mai sguazzato nel mondo del calcio giocato, ma far parte di una squadra e comandare la difesa è un toccasana per chi vuole allontanarsi da dio. Le regole erano semplici; se devi sistemare una barriera su calcio piazzato, un bestemmione ben assestato aumenta le possibilità che i difensori ti ascoltino del 78%. Se prendi un gol, normalmente la colpa è di dio, e dimostri il tuo disappunto in modo verbale mentre il pallone ti supera. Se ti facevi male, la questione si faceva seria: non era più uno scherzetto che dio ti faceva, com'era prendere il gol. Lì diventava una cosa personale. "dio, non farmi andare in cancrena questa gamba, perchè se muoio e ti raggiungo poi ti faccio un mazzo come un capitello". Non scorderò mai questa frase, pronunciata da un attaccante appena travolto da me usando tutta la leggiadra dei miei tacchetti metallici.
Lo staff della squadra tentava di porre freno a questo dilagare di blasfemia, la soluzione era la tassa sulle imprecazioni: 500 lire per un porcone, 1000 lire per una bestemmia. Andammo a mangiare la pizza con i soldi del fondo comune 1 mese dopo la sua istituzione.
Memorabile fu il giorno in cui, giocando nel campo sottostante l'abbazia di Praglia, nei colli euganei, parai un rigore decisivo e, sotto gli occhi dei monaci dell'abbazia, mi lasciai andare a una sequela di apprezzamenti su dio e sulla madonna.
Decisamente non era un ambiente dove le divinità avevano vita facile. Poi, quando per una serie di disgraziate coincidenze dovetti appendere i guanti al chiodo, abbandonai la filosofia del camionista e iniziai a concentrarmi sulle blasfemie più raffinate e articolate.

Il meglio arrivava il sabato. Nel patronato, aspettavo che i poveri polli uscissero dal loro catechismo (la cresima per loro era imminente). Come me c'era anche un mio amico che condivideva, per così dire, le mie vedute. Approfittavamo dell'assenza del parroco per scroccare partite al flipper del patronato. Un colpo di mano ben assestato ti faceva guadagnare circa 30 crediti. A un certo punto abbiamo smesso di giocare al flipper e abbiamo solo fatto a gara a chi prendeva più crediti con un pugno. Insomma, una parte del vostro 8 per 1000 mi sa che è andato speso nella riparazione del suddetto flipper, che è ancora là.

Senza un preciso motivo, ho una ricaduta di credenza durante l'estate del '98. In realtà era perchè mi serviva un aiuto per conquistare il cuore della bella Eleonora, che opponeva strenua e futile resistenza. Beh forse futile no... comunque ultima possibilità per dio: fammi andare bene questa cosa e io ti costruisco una chiesa. In realtà già pensavo a dove avrei preso i pezzi del lego per costruire una chiesetta in miniatura. Dio non mi ascoltò, la cara Eleonora tornò alla sua vita a Peschiera del Garda, e le divinità in generale persero una grossa occasione per riscattarsi. Comunque, ciao Eleonora!

Il tempo passa, e arriva il liceo. Laico, finalmente. Il mio rapporto con dio si era ormai esaurito. Addirittura ero contento che il camper di famiglia fosse di marca "Laika". Il primo anno tuttavia vengo iscritto a tradimento all'ora di religione facoltativa. Il colpo di coda finale di dio, insomma, la sua Stafexpedition, il canto del cigno e in sintesi basta con le metafore. Le ore di religione erano fonte inesauribile di aneddoti che ancora oggi ricordo spesso con i miei ex compagni. Per esempio, quando un mio amico dichiara palesemente "non sto ascoltando perchè questa roba non mi interessa!", immediatamente faccio scattare dal registratore/mangiacassette "We are the champions" per celebrare la ribellione. Fu una grande delusione poi non trovarmi l'8 in condotta. Altre volte si guardavano le "filmine", come le chiamava la sveglissima professoressa, e qualcuno di cui intuirete l'identità si divertiva con un telecomando universale a cambiare colori, contrasto e volume.

Ma ormai, come avrete capito, non c'era più spazio per dio, e ormai ero abbastanza cresciutello per capire che per tanto tempo avevano tentato di fregarmi. Senza neanche troppo successo, bisogna ammettere. Era il settembre 1998, e da quel momento avrei creduto solo in cose come le partite a stecca di pomeriggio, le canzoni degli Who o le birrerie tedesche. La mia vita sarebbe andata avanti a fasi alterne fino ad oggi, ma dio non avrebbe mai più provato il ritorno in grande stile. Ancora meglio, mi avrebbe regalato un papa tedesco che soddisfa tutti i miei desideri di satira.

E tutt'ora aspetto quel fulmine.

mercoledì, gennaio 10, 2007

18Egli disse: "Qual è il pegno che ti devo dare?". Rispose: "Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano".

Non perde tempo... già in fase di contrattazione gli dice di togliersi la cintura! Andiamo bene...


Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. 19Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili. 20Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovò. 21Domandò agli uomini di quel luogo: "Dov'è quella prostituta che stava in Enaim sulla strada?". Ma risposero: "Non c'è stata qui nessuna prostituta".

"Bene, vedo che hai capito come funziona: non c'è stata nessuna prostituta, e io non sono mai stato qui. Però comunque devo trovare questa prostituta che non è mai esistita"

22Così tornò da Giuda e disse: "Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata qui nessuna prostituta". 23Allora Giuda disse: "Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata".

Giuda avrebbe voluto rivolgersi alla FedEx, che come noto ripassa più volte. Purtroppo mancava ancora un po' alla sua creazione, e la DHL non se la passava tanto meglio.

24Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: "Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione". Giuda disse: "Conducetela fuori e sia bruciata!".

Bruciata! E' terribile, ora aspettiamo che arrivi Dio a dire "fermo! Non si bruciano le persone!"








...
.......
Ok non arriva neanche stavolta. La prolungata assenza di dio stava già creando le prime associazioni ateistiche nel popolo eletto.


5Essa veniva già condotta fuori, quando mandò a dire al suocero: "Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono incinta". E aggiunse: "Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone".

Non è molto furba. Sta dicendo a Giuda che lei ha le prove che lui se l'è fatta con una zoccola, come minimo mi aspetterei che quest'ultimo, per impedirle di parlare, acceleri ulteriormente la sua fine!

lunedì, gennaio 08, 2007

NOTA DI SERVIZIO: IL CONFESSIONALE E' UNA COSA MOLTO BELLA, MA VI INVITO A CONTROLLARE, PRIMA DI SCRIVERE, SE IL SOTTOSCRITTO E' ONLINE. NON E' PER FARE IL PREZIOSO, MA NON GARANTISCO RISPOSTA PER I MESSAGGI DIFFERITI.


12
Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda.

Oh è terribile.... beh non venitemi a dire che ora Giuda avrà difficoltà a trovarsene un'altra! Combinava matrimoni e mariti come neanche Moggi con gli arbitri, che problemi ci saranno nel prendersene una per sè?


Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 13Fu portata a Tamar questa notizia: "Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge".

Che vita interessante doveva fare Tamar! Informata dei minimi spostamenti del suocero (essendo l'attività di tosatura una cosa di certo non straordinaria)!
"Tamar! Tuo suocero è andato al bar a giocare a settemmezzo!"
"Tamar, tuo suocero è andato a fare la spesa!"
"Tamar, tuo suocero è andato di corpo ed è andato tutto bene!"


14Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie.

Pare che l'essere doppiamente vedova non le abbia tolto certe voglie... uno si aspetta una reazione del tipo "No, il mio amore è ancora per Er, non mi potete dare a quel poppante solo perchè è imparentato con lui!", e invece 'sta qua non vedeva l'ora che il bambino crescesse!


15Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 16Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: "Lascia che io venga con te!". Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora.

Ma bravo! E' effettivamente quello che un marito addolorato fa subito dopo la morte dell'amata moglie: andare a zoccole. Comportamento irreprensibile, dopotutto è così che fai andare avanti l'economia. E nel frattempo dio osserva e tace. Una sorta di silenzio assenso?


Essa disse: "Che mi darai per venire con me?". 17Rispose: "Io ti manderò un capretto del gregge". Essa riprese: "Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?"

Se tutte le baldracche fossero organizzate come Tamar, i papponi se la passerebbero assai male. Insomma, pure la garanzia di pagamento stile banca si mette a chiedere! Ed era pure possibile garantire il tutto tramite fideiussione!




venerdì, gennaio 05, 2007

7Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire.

Sempre per il fatto che dio è amorevole, perdona, non è vendicativo, e soprattutto non si immischia nelle faccende terrene. Benone, bravo!

8Allora Giuda disse a Onan: "Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello".

Toh, non sapevo esistesse un dovere di cognato. In futuro dovrò guardarmi da mio fratello, pare!

9Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello.

E chiamalo stupido! Secondariamente, anche per non dover mantenere dei marmocchi. Come accennato in precedenza, poi, causa onanismo il suo partner preferito era un altro, quindi doveva per forza disperdere per terra in quel caso.

10Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui.

In realtà lo fece diventare cieco. Poi lui ci mise del suo mettendosi comunque a guidare, quindi morì.

11Allora Giuda disse alla nuora Tamar: "Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto".

Ma Giuda che è, un'agenzia matrimoniale su gambe? Procura la moglie a Er, poi dice alla moglie di andare con Onan, poi dice di aspettare che ne cresca un altro! All you need is love, a quanto pare.

mercoledì, gennaio 03, 2007

Il cammino della fede - parte 2: il rapporto infantile con dio e la comunione

Sono sempre stato una buona forchetta. Anzi, una forchetta poderosa. Un forcone. Senza contadino. Ai bambini di solito per dar da mangiare i genitori dicono "questo è per la mamma, questo è per il papà" mentre imboccano un cucchiaino di sostanze più o meno organiche. Con me dicevano "questo è DELLA mamma, ridaglielo". E' più o meno la politica sul cibo che ho seguito finora, conscio della mia fortuna di non conoscere il vocabolo "ingrassare". In sintesi, la mia vita è stata una continua ricerca di peccati di gola più ecclatanti. Eppure.... quella cosa! Quella maledetta cosa, io non potevo averla. Quella che tutti facevano la fila per prendere, in chiesa.
"Cosa fanno?"
"Fanno la comunione, mangiano la particola."
"E perchè io non posso?"
"Sei ancora troppo piccolo"
"Vabbè ma guarda che ormai i denti li ho, posso masticarla benissimo eh!"

Presto la comunione cominciò a rivestire un significato speciale per il sottoscritto: era uno degli ultimi atti della messa, voleva dire che c'eravamo quasi, ero quasi libero. Una predichetta, una preghierina, poi "la messa è finita, andate in p....." e già di me era rimasto solo il movimento d'aria che faceva sbattere la porta.
Ma verrà il giorno in cui sfaterò l'ultimo tabù gastronomico della mia vita (molti anni dopo, in Cina, avrei capito che di tabù da sfatare ne avevo ancora parecchi in realtà), un giorno farò anch'io la comunione.
Era ovviamente periodo di scuole elementari. Avrò avuto 8 anni, più o meno. Già cominciavano a manifestarsi strani interessi e peculiari passioni. L'edicolante mi teneva sempre da parte "Il magico mondo di minerali e gemme", un'enorme enciclopedia in fascicoli su tutto ciò che riguarda la geologia. Eh, quelli erano bei tempi. Ora le uscite in fascicoli propongono "trattori da collezione" (e chi non ha mai sognato di avere modelli di trattori...)! Ovviamente avevo già finito di collezionare libri ed episodi di "esplorando il corpo umano", si capisce. Tutto questo apparentemente inutile excursus serve a far capire dove fosse scivolata la religione tra le mie priorità.
Non era ancora dimenticata però. Alle volte c'era ancora modo di usare dio. Un bambino che, a causa della sua ostinazione a ignorare sistematicamente i compiti per casa (pratica inutile e adatta a convenzionali bambini-yesmen), tornava sempre a casa con una nota da firmare, trovava utile conforto in dio. "Dio, fai in modo che domani la maestra non si ricordi di avermi dato la nota, grazie amen buonanotte che ho sonno ora!". In effetti la mia tattica era non farle mai firmare, prima o poi le maestre se ne dimenticavano. E in questo dio mi aiutava. Era più utile del mio compagno di banco!

Ed era anche un vero pollo, perchè io chiedevo, chiedevo, promettevo, lui mi accontentava e poi si chiudeva la comunicazione. La comunicazione era una cosa importante, una scienza esatta: ero convinto che tutto ciò che dici in mezzo a due segni della croce fosse detto a dio. Poteva anche darsi che inavvertitamente una volta ne avessi fatto 1 solo, oppure 3, quindi a dio parlavo durante la vita quotidiana, con imprecazioni e porconi compresi nel prezzo, e le uniche cose che lui non sentiva fossero le preghiere. Quello sarebbe stato decisamente divertente. Ad ogni modo, mantenevo giusto un rapporto di comodo con dio. Lui mi serviva, era onnipotente, cosa gli costava entrare nella mente delle maestre e lavorare sulle loro sinapsi per fare il modo che non mi controllassero il diario? Tanto poi il resto lo facevo io! Trucchi del calibro di comprare 3 diari uguali all'inizio dell'anno, e alla prima nota sul primo prendere il secondo, trascriverci tutto e presentarsi dicendo "nota? che nota? qui non c'è niente, e non mi sembra che manchino pagine". Chissà perchè poi ero convinto di avere lo stesso bisogno di dio... ero comunque consapevole che lo stavo usando come una pedina. L'unica cosa su cui non si scherzava era lo spirito del nonno. Se ci parlavo, era seriamente. Eccheccazzo, lui era decisamente più potente di dio! se avessero fatto a botte, il nonno avrebbe battuto dio come un'incudine, per cui non chiedevo piccolezze del genere.

Attraverso questo tribolato rapporto con dio, arriva finalmente la preparazione per la prima comunione. In realtà il catechismo non si era mai fermato, ma chi è che frequenta un corso universitario dove non sei obbligato a presenziare e tutto il programma sta scritto nel libro? A quanto pare, nella mia parrocchia, tutti tranne me. Ma non potevano rifiutare il mio sincero pentimento.
"E' da mesi che non vieni a catechismo"
"Sì ma sono cambiato ora"
"Ok."
Evidentemente il fatto che mi fossi presentato puntualmente all'inizio della preparazione non era sospetto.
Il catechismo scorre tranquillo, le cose sono un po' le stesse. Pezzi del vangelo, parla di discepoli, fantasmi, e tutte quelle robe là.
"Scusi, educatrice" (il termine con cui voleva essere chiamata, col senno di poi, lo definirei RIVOLTANTE) "ma sulla bibbia dicevano occhio per occhio e dente per dente. Si fa così, o si porge l'altra guancia come c'è scritto qui?"
"Tutt'e due. Gesù ha solo completato la bibbia"
"Quindi guancia per guancia?"
"No! In pratica..."
"Porgere l'altra guancia quando uno ti porge la sua?"
"NO!!"
"Porgere l'altro occhio e l'altro dente?"
"Basta, vai fuori dall'aula"
"Sì, educatrice"
Intanto il mio atto di presenza l'avevo fatto. Giova ricordare che nonostante il mio disinteresse per l'argomento vangelo, conoscevo molto bene la bibbia, perchè la maestra di religione delle elementari era tutto sommato simpatica ed insegnava bene.
Arriva il fatidico giorno. La prova preliminare. Simulazione di comunione, insomma, si può mangiare quella specie di cracker morbido.
"Ecco, mangiatene una, mi raccomando non passatevela nel palato"
"Ma non abbiamo ancora fatto la cerimonia, possiamo già?"
"Sì, perchè queste non sono consacrate"
"E cosa succede quando si consacrano, don piero?"
"Diventano il corpo di cristo"
"il corpo di cristo? Ma.... gesù era un cracker?"
"E' un simbolo, è come se con la particola ci unissimo al cristo"
"Ma non è irrispettoso mangiarlo?"
E avanti così.
Il giorno dopo è l'ora.

LA PRIMA COMUNIONE!! Siamo tutti vestiti di bianco. Vicino a me c'è la meglio gioventù di "Peraga di Vigonza tra parentesi Piddì". Solo in seguito realizzai che la targa automobilistica della mia città è anche l'acronimo di una nota bestemmia. Ma si diceva della gioventù. Vicino a me c'era il piccolo Marco. Famiglia di contadini, non conosceva altra lingua che il dialetto veneto. Prima di entrare in chiesa, e subito dopo, tirava un poderoso e corroborante bestemmione. Oppure il minuscolo Simone, che sospetto non stesse nemmeno capendo che stava succedendo, e stesse pensando ancora alla recita scolastica del giorno prima in cui doveva dire solo una battuta, "ti manca il naso" (fu salvato dall'entrata in scena del pittore interpretato da me, dovevo dire "questo sporco mondo" ma lo reinterpretai "porco mondo" per la gioia dei docenti), e riuscì a dimenticare anche quella. E poi c'ero io.

Ora, rituale della comunione. Innnzitutto devi essere confessato. Non puoi avere l'anima sporca. Chi si immaginava questa cosa immateriale dentro di noi annerita e impolverata.... tu pensa ai poveretti che vivevano in città. Comunque ci si confessa.
"Cos'hai da dirmi?"
"Beh don piero, ci siamo visto 5 minuti fa...."
"Sì, e poi?" (quando confessava, sapeva dire solo "sì, e poi?" quindi suppongo l'avesse detto anche quella volta, nonostante non ricordi con precisione)
Messa solenne, il prete per bullarsi dei suoi giovani virgulti fa una domanda a noi seduti nelle prime file. La risposta era "Zaccheo". Io urlai "Zaccaria", and there was much rejoycing.
Poi, mangiare la particola. Dunnnnnque, per mangiare correttamente cristo, o insomma quello che è quel robo, mettere le mani in una posizione questuante simile alla ricezione della pallavolo con i pollici aperti, sentire il prete dire "il corpo di cristo" per ognuno... ok grazie, ma ci sento bene, ero qui quando l'hai detto al tipo davanti a me! Poi mangiare, fare una faccia come per dire "sto meditando, non sto solo mangiando! Sto sentendo il corpo di cristo dentro di me! Sta scalciando, oh come si dimena! Ecco, ho avuto l'ispirazione mistica e ora posso mandar giù. Posso....?"
Dopo 6-7 volte ti risparmi pure la faccia buffa e mangi tutto d'un fiato.
E la cosa più importante: cerca con lo sguardo un bambino più piccolo di te. Digli con gli occhi "sì, io posso. Tu no, perchè non sei abbastanza grande. Io invece sono grande."

Come se la particola non fosse un pasto più che lauto, dopo la cerimonia attende un grande pranzo col parentado. E tanti regali, finalmente. Me li ricordo ancora. Un orologio (un normale swatch eh, mica uno di quelli del tipo "per sempre" che accorrono in tuo aiuto quando ti sparano e si mettono tra te e il proiettile), poi una radio (quando ancora erano abbastanza grandi da sembrare bei regali) e, il migliore, un microscopio. Non so se mi spiego, un microscopio! Con delle uova di nonsoche, forse di gambero, da coltivare in laboratorio e osservare. Quale migliore gaffe involontaria anticlericale! Il giorno della mia unione con cristo fattosi cracker, mi viene regalato il simbolo stesso della scienza, dell'odiato nemico materialista che prezenta ein visione di fita sentza tio e..... hmmm mi sto facendo prendere la mano.

Allora adesso è fatta, no? Non vedo altre cose che in chiesa la gente fa e io no. Ho finito, il cammino è finito e vado in pace, giusto? Ennò. C'è la cresima. La cresima??? E com'è che non vedo nessuno fare la cresima ogni domenica?
"No, la cresima è l'entrata nel gregge di dio"
"Si mangia?"
"No"
"Ok perfetto"
E quello fu in pratica l'ultimo atto della mia permanenza a catechismo. Ne avrei subito le conseguenze?

.....to be continued

martedì, gennaio 02, 2007

34Giacobbe si stracciò le vesti, si pose un cilicio attorno ai fianchi e fece lutto sul figlio per molti giorni. 35Tutti i suoi figli e le sue figlie vennero a consolarlo

Giuda fece per consolare il padre:"Sì è morto, però guarda quanti soldi abbiamo pr..."
Lo interruppe bruscamente Ruben:"Eh però dai, è per questo che si fanno tanti figli, no? perchè se qualcuno trapassa ne rimane sempre un altro"
"Ma taci" disse Giacobbe "siete in tanti perchè avevo 4 donne, che credi...."

ma egli non volle essere consolato dicendo: "No, io voglio scendere in lutto dal figlio mio nella tomba". E il padre suo lo pianse. 36Intanto i Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle guardie.

Beh poteva andare peggio, no? Poteva essere venduto a un regno africano che avrebbe tenuto la sua stirpe in schiavitù finchè questa non fosse stata comprata dagli europei e mandata a lavorare nei campi di cotone del Mississippi, salvo poi inventare, successivamente, il rock'n'roll..... ma vabbè sto divagando.

1In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 2Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei. 3Essa concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er.

In seguito, "Er" divenne un nome assai popolare in terra romana, per esempio fu il nome che i coniugi Pupone vollero dare al loro figlioletto.

4Poi concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan.

A lui si rifà la parola "onanismo", a causa di un certo suo bizzarro orientamento su cui eviteremo con piacere di soffermarci.

5Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì. 6Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er

C'era un'offerta speciale al negozio di mogli...

la quale si chiamava Tamar.

Er Tamar. Chissà perchè sono due nomi che si sposano bene....