mercoledì, febbraio 28, 2007

16Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; voi rimarrete prigionieri. Siano così messe alla prova le vostre parole, per sapere se la verità è dalla vostra parte. Se no, per la vita del faraone, voi siete spie!". 17E li tenne in carcere per tre giorni.

Beati loro... adesso se un disgraziato viene accusato di qualcosa altro che 3 giorni di carcere... prima del processo si fa mezza pena!

18Al terzo giorno Giuseppe disse loro: "Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio!

E fai bene, chè quando scoprirà che il grano accumulato grazie al SUO avvertimento lo stai vendendo avrai di che temere, direi!

19Se voi siete sinceri, uno dei vostri fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. 20Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane.

"Portate qui il fratello più giovane dici... hmmm... sarai mica Michael Jackson?"

Allora le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete"

Elementare, portando un fratello si dimostra di non essere una spia. Non ha calcolato che quelli che fuggiranno dell'Egitto non moriranno comunque, e vista la solidarietà tra fratelli che corre non è garantito che tornino! Dopotutto sono tot quintali di grano in cambio di un fratello! Anzi prendono di più di quanto hanno ricevuto vendendo lui!

Essi annuirono. 21Allora si dissero l'un l'altro: "Certo su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello, perché abbiamo visto la sua angoscia quando ci supplicava e non lo abbiamo ascoltato. Per questo ci è venuta addosso quest'angoscia". 22Ruben prese a dir loro: "Non ve lo avevo detto io: Non peccate contro il ragazzo?

Tutti gli altri fratelli si voltarono verso Ruben guardandolo storto:
"Ancora parli, te che hai sterminato donne e bambini con la scusa di vendicare Dina?"

Ma non mi avete dato ascolto. Ecco ora ci si domanda conto del suo sangue". 23Non sapevano che Giuseppe li capiva, perché tra lui e loro vi era l'interprete.

E che gli serve l'interprete se parlano la stessa lingua! Ma via, va...

lunedì, febbraio 26, 2007

8Giuseppe riconobbe dunque i fratelli, mentre essi non lo riconobbero. 9Si ricordò allora Giuseppe dei sogni che aveva avuti a loro riguardo e disse loro: "Voi siete spie! Voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese".

"Inoltre sospetto che voi siate in possesso di armi di distruzione di massa, o state progettando di costruirne!"
"Ma come? Con che prove dite ciò?"
"Prove? A che servono? Qua comando io!"

Non è cambiato poi tanto da allora.

10Gli risposero: "No, signore mio; i tuoi servi sono venuti per acquistare viveri.

"Do abbastanza da mangiare ai miei servi, cosa vogliono pure comprare il mio grano, che loro neanche li pago??"

11Noi siamo tutti figli di un solo uomo. Noi siamo sinceri. I tuoi servi non sono spie!".

"Lo credo bene che non sono delle spie! Li controllo dalla mattina alla sera. Ma che ve ne frega a voi dei miei servi?"

2Ma egli disse loro: "No, voi siete venuti a vedere i punti scoperti del paese!". 13Allora essi dissero: "Dodici sono i tuoi servi, siamo fratelli, figli di un solo uomo, nel paese di Canaan; ecco il più giovane è ora presso nostro padre e uno non c'è più".

E questo dovrebbe far cadere tutte le accuse... chissà perchè non hanno usato questa scusa in politica estera recente! "Voi nascondete armi chimiche!" "No, siamo tutti figli dello stesso padre!" "Ah ok, mi sbagliavo evidentemente!"ù

14Giuseppe disse loro: "Le cose stanno come vi ho detto: voi siete spie. 15In questo modo sarete messi alla prova: per la vita del faraone, non uscirete di qui se non quando vi avrà raggiunto il vostro fratello più giovane.

Ehm sì, bravo genio... ma mentre parli il più giovane muore di fame a casa!




venerdì, febbraio 23, 2007

1Ora Giacobbe seppe che in Egitto c'era il grano; perciò disse ai figli: "Perché state a guardarvi l'un l'altro?". 2E continuò: "Ecco, ho sentito dire che vi è il grano in Egitto. Andate laggiù e compratene per noi, perché possiamo conservarci in vita e non morire".

In realtà stavano a guardarsi l'un l'altro perchè stavano pensando di mangiarsi a vicenda per sopravvivere e stavano valutando quello puù polposo.

3Allora i dieci fratelli di Giuseppe scesero per acquistare il frumento in Egitto. 4Ma quanto a Beniamino, fratello di Giuseppe, Giacobbe non lo mandò con i fratelli perché diceva: "Non gli succeda qualche disgrazia!".

"Voialtri andate pure a morire. E poi non sono neanche il vostro vero padre perchè vostra madre era una baldracca"

5Arrivarono dunque i figli d'Israele per acquistare il grano, in mezzo ad altri che pure erano venuti, perché nel paese di Canaan c'era la carestia.

...e lì la gente non dà mai ascolto ai sogni!

6Ora Giuseppe aveva autorità sul paese e vendeva il grano a tutto il popolo del paese. Perciò i fratelli di Giuseppe vennero da lui e gli si prostrarono davanti con la faccia a terra.

Adesso penserà a quando faceva i sogni dei covoni! Quanto non lo sopporto!

Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece l'estraneo verso di loro, parlò duramente e disse: "Di dove siete venuti?". Risposero: "Dal paese di Canaan per comperare viveri".

E che ti aspettavi, che si fossero inchinati per esaminare il suo pavimento?

giovedì, febbraio 22, 2007

Poi Giuseppe si allontanò dal faraone e percorse tutto il paese d'Egitto. 47Durante i sette anni di abbondanza la terra produsse a profusione. 48Egli raccolse tutti i viveri dei sette anni, nei quali vi era stata l'abbondanza nel paese d'Egitto, e ripose i viveri nelle città, cioè in ogni città ripose i viveri della campagna circostante.

Molto facile confiscare il raccolto a un contadino che si è fatto il mazzo dicendo "serve allo stato". Ci ha provato Lenin, e i contadini per protesta sono morti!

49Giuseppe ammassò il grano come la sabbia del mare, in grandissima quantità, così che non se ne fece più il computo, perché era incalcolabile.

"E dove mettiamo tutto 'sto grano?"
"Beh ci sono tutti quegli edifici triangolari che.... sì insomma, servono solo per contenere un faraone morto dopotutto, le si può riallocare no?"

50Intanto nacquero a Giuseppe due figli, prima che venisse l'anno della carestia; glieli partorì Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On. 51Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, "perché - disse - Dio mi ha fatto dimenticare ogni affanno e tutta la casa di mio padre".

"Manasse" era in realtà la storpiatura di "ma nasci!". Il piccino era infatti un mammone uscito all'11° mese dalla madre.

52E il secondo lo chiamò Efraim, "perché - disse - Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione".

Una banale italianizzazione del termine "E-Frame", che era un esoscheletro della saga americana "Exo Squad" di metà anni '90. Chiaro che Giuseppe sapeva. Si ripromise di chiamare i futuri figli con i nomi degli exogini.

53Poi finirono i sette anni di abbondanza nel paese d'Egitto 54e cominciarono i sette anni di carestia, come aveva detto Giuseppe. Ci fu carestia in tutti i paesi, ma in tutto l'Egitto c'era il pane.

Ma nessuno aveva pensato a conservare anche il prosciutto e gli hamburger da metterci dentro.

55Poi tutto il paese d'Egitto cominciò a sentire la fame e il popolo gridò al faraone per avere il pane. Allora il faraone disse a tutti gli Egiziani: "Andate da Giuseppe;".

Non so perchè ma la cosa mi diverte: si immagini la scena, una folla oceanica che chiede del cibo al faraone, questi indica uno immerso nella folla e dice "Lui! Lui ha preso il vostro cibo, chiedete a lui!" e tutti che si girano verso Giuseppe che prima che possa accennare qualcosa è già stato linciato dalla folla inferocita.

56La carestia dominava su tutta la terra. Allora Giuseppe aprì tutti i depositi in cui vi era grano e vendette il grano agli Egiziani, mentre la carestia si aggravava in Egitto.

L'ha confiscato, e ora lo rivende pure?? Insomma, dio ha avvertito tutti della carestia per salvare solo chi aveva soldi per comprarsi da mangiare?

57E da tutti i paesi venivano in Egitto per acquistare grano da Giuseppe, perché la carestia infieriva su tutta la terra.

A palazzo non mancava comunque il buon cibo. Un giorno il menu recitava "faraone arrosto", il cuoco fu gettato in prigione e costretto a ingoiare la chiave per lo scherzo di cattivo gusto, e le due galline che aveva preparato rimasero in forno e dovettero essere buttate.




martedì, febbraio 20, 2007

Homo Cristianus

Dopo essere stato rapito dal papa e portato nella stanza 101 del Ministero dell'Amore in Vaticano (posso assicurare che dentro la stanza 101 c'è solo felicità, tanta felicità nella stanza 101), ho capito qual'è la mia missione. Mio scopo è in questa sede la creazione di un uomo nuovo, che dia un taglio netto con il relativismo: non possiamo scegliere quali concetti della nostra sacra religione (non dite che non siete cristiani: in realtà lo siete ma non l'avete ancora capito. Altrimenti come si spiega che in Italia i cristiani decidano anche per chi non lo è? ) seguire e quali no, bisogna creare un uomo cristiano al 100%, un homo cristianus.

Innanzitutto, l'homo cristianus è immune dai vizi capitali.
LA GOLA! Non si può cercare il piacere tramite ghiottonerie. Non cerca cibi raffinati. L'homo cristianus infatti si nutre di pillole.
L'IRA! Guai a incazzarsi! Uno ti riga la macchina? Beh apprezzalo, voleva regalarti un'opera d'arte e l'ha incisa sulla tua fiancata. L'ha anche firmata! E poi l'arbitro avrà avuto i suoi motivi per annullare il gol al 90° per la tua squadra in finale di champions league!
LA LUSSURIA! L'homo cristianus si accoppia solo per procreare. Si sa cosa succede all'umore quando si passa qualche mese senza una sana chiavata, ma la religione è più importante. Quindi l'homo cristianus è sempre di pessimo umore, tranne quando ha appena procreato. Ma è bene. L'importante è che il cattivo umore non conduca all'ira. E non si sogni di mangiare cioccolata per compensare la carenza d'affetto. Al massimo una pillola con dentro cacao amaro.
L'INVIDIA! Vedi Buffon. Guardi la sua ragazza. NO! L'homo cristianus non prova invidia. Perchè se la provasse vorrebbe dire che si lascerebbe andare alla lussuria, ma spinto da un impulso di fede rinuncerebbe, cadendo quindi nel rischio ira o gola e tornando alle pillole di cacao.
L'ACCIDIA! L'homo cristianus non rimanda nulla, decide sempre tutto subito. Quando si sveglia la domenica mattina, se non fa un balzo dal letto di almeno un metro e ventitre chiede perdono.
Quando ha la possibilità di comprare dei bond Parmalat lui non è schiavo di inutili esitazioni: lui le cose non le rimanda.
LA SUPERBIA: L'homo cristianus guarda il grande fratello e pensa "è solo un'impressione, io non sono meglio di loro. Oh guarda, non sa chi era Garibaldi. Beh sicuramente ci sarà qualcosa che io non so e lei sì!".
L'AVARIZIA! Non bisogna risparmiare se non per necessità. L'homo cristianus non si fa blandire da fallaci ragionamenti come "ora non mi serve risparmiare, ma magari domani..." o "perchè spendere tutto quando non ne ho bisogno?". La chiesa offre un comodo servizio di smaltimento per surplus di soldi di gente che non vuole risparmiarli per evitare l'avarizia.

lunedì, febbraio 19, 2007

41Il faraone disse a Giuseppe: "Ecco, io ti metto a capo di tutto il paese d'Egitto". 42Il faraone si tolse di mano l'anello e lo pose sulla mano di Giuseppe; lo rivestì di abiti di lino finissimo e gli pose al collo un monile d'oro.

Vabbè ma è un vizio di famiglia allora farsi coprire d'oro dal faraone, vuoi perchè hai affittato tua moglie o perchè ti inventi storie credibili! Se mandavamo Jules Verne come minimo gli dedicavano la diga Nasser!

43Poi lo fece montare sul suo secondo carro e davanti a lui si gridava: "Abrech". E così lo si stabilì su tutto il paese d'Egitto.

"Abrech" si vocifera voglia dire "in ginocchio", ma in realtà significava "ma sei pazzo, a momenti mi prendevi sotto, idiota!". Davanti al carro di Giuseppe veniva sovente ripetuto, ma lui credeva fosse un saluto.

44Poi il faraone disse a Giuseppe: "Sono il faraone, ma senza il tuo permesso nessuno potrà alzare la mano o il piede in tutto il paese d'Egitto".

"E i tuoi funzionari che dicono?"
"Già è vero, siamo una dittatura ma siamo anche democratici.... alzi la mano chi non è d'accordo"
Il povero deficente che lo fece si ricordò troppo tardi che non poteva alzare la mano senza il permesso di Giuseppe, e finì in pasto ai coccodrilli.

45E il faraone chiamò Giuseppe Zafnat-Paneach e gli diede in moglie Asenat, figlia di Potifera, sacerdote di On.

"Paneach" era una storpiatura di "pane e acqua", soprannome goliardico affibiatogli da quando aveva predetto che per 7 anni si sarebbe in pratica mangiato solo pane.
Ok, adesso Giuseppe ha tutto: soldi, donne, potere. Io una capatina da Potifar per dirgli in tutta franchezza "Te sei un brav'uomo, ma sei più tonto di un Commodore 64 e tua moglie è una zoccola" la farei.

giovedì, febbraio 15, 2007

33Ora il faraone pensi a trovare un uomo intelligente e saggio e lo metta a capo del paese d'Egitto.

"Giuseppe, ho bisogno del tuo aiuto!" disse il faraone.
"(Evvai ora mi mette a capo dell'Egitto! Schiavi, donne, tutto!)"
"Ti incarico...."
"(Siiiiiii...??)"
"Di trovare questo uomo intelligente e saggio!"
"Ah.... beh ma potrebbe essere più vicino di quanto lei pensi"
"Ottimo, ti darò meno soldi per la trasferta allora!"

34Il faraone inoltre proceda ad istituire funzionari sul paese, per prelevare un quinto sui prodotti del paese d'Egitto durante i sette anni di abbondanza. 35Essi raccoglieranno tutti i viveri di queste annate buone che stanno per venire, ammasseranno il grano sotto l'autorità del faraone e lo terranno in deposito nelle città.

Ciò significa che ogni anno viene raccolto un quarto di quanto viene consumato. Vuol dire che al quarto anno di abbondanza si saranno raccolte provviste per un anno di carestia, con gli altri 3 se ne copre un altro stando un po' a stecchetto. Benone, ma gli altri 5 anni gli egiziani camperanno a forza di 4 salti in padella?

36Questi viveri serviranno al paese di riserva per i sette anni di carestia che verranno nel paese d'Egitto; così il paese non sarà distrutto dalla carestia".

"Ottimo ! Oltretutto poi abbiamo anche la macedonia da finire!"
Naturalmente non metto in dubbio che esistessero le tecnologie per conservare del cibo per 7 anni.

37La cosa piacque al faraone e a tutti i suoi ministri. 38Il faraone disse ai ministri: "Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?"

Traduzione: oh ragazzi questo è paraculato, ce lo teniamo qui e siamo a posto!

39Poi il faraone disse a Giuseppe: "Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno è intelligente e saggio come te. 40Tu stesso sarai il mio maggiordomo e ai tuoi ordini si schiererà tutto il mio popolo: solo per il trono io sarò più grande di te".

Traduzione: non ci ho capito una cippa di quello che hai detto, quindi fai tutto tu e non venitemi più a rompere con 'sta storia.

mercoledì, febbraio 14, 2007

25Allora Giuseppe disse al faraone: "Il sogno del faraone è uno solo: quello che Dio sta per fare, lo ha indicato al faraone. 26Le sette vacche belle sono sette anni e le sette spighe belle sono sette anni: è un solo sogno.

Vi chiederete: perchè dio ha bisogno di comunicare via sogni?
**FLASHBACK**
Nell'astronave di dio, il movimento ferve.
"Ok ci saranno 7 anni di abbondanza e 7 di carestia. Ma voglio avvertire il faraone. Mettetemi in contatto con lui!"
"Oh ciao faraone sono io, dio. Senti qui ci arrivano ordini dalla regia di darvi 7 anni di abbondanza e 7 di carestia, quindi sì, insomma, mi sembrava giusto avvertirti...."
Il faraone sentì questa voce nella sua mente "Ma chi è che parla? E soprattutto, che sta dicendo? Non capisco, in che lingua parla?" Dio infatti parlava ebraico.
"Ma porc.... chi è stato a fare 'sto casino con le lingue degli uomini?"
"E' stato lei, signore..." esclamò timidamente un tirapiedi.
"Silenzio! Non tollero questa mancanza di rispetto!" e punì il lacchè trasformandolo in un vascorossi. "E adesso che faccio, gli parlo con le marionette di una mucca? Hmmm in effetti però...."


27E le sette vacche magre e brutte, che salgono dopo quelle, sono sette anni e le sette spighe vuote, arse dal vento d'oriente, sono sette anni: vi saranno sette anni di carestia. 28È appunto ciò che ho detto al faraone: quanto Dio sta per fare, l'ha manifestato al faraone.

"Non è possibile. Dio aveva promesso dopo il diluvio di smetterla di ammazzare gli uomini!"
"Eh no, aveva promesso di non usare più la pioggia come arma!"


29Ecco stanno per venire sette anni, in cui sarà grande abbondanza in tutto il paese d'Egitto. 30Poi a questi succederanno sette anni di carestia; si dimenticherà tutta quella abbondanza nel paese d'Egitto e la carestia consumerà il paese.

Il faraone corse subito ai ripari.
"Beh mettete tutto in frigo per i prossimi anni!"
"Non l'hanno ancora inventato il frigo!"
"Tutte balle. Sono anni che sento parlare di macedonia! Dove sta, se non in frigo?"
"Giusto sopra la Grecia"
"Mi prendi per il culo?"


31Si dimenticherà che vi era stata l'abbondanza nel paese a causa della carestia venuta in seguito, perché sarà molto dura. 32Quanto al fatto che il sogno del faraone si è ripetuto due volte, significa che la cosa è decisa da Dio e che Dio si affretta ad eseguirla.

"Cioè se sogni due volte sono originali made in Dio. E se capitava tre volte?"
"Sogni contraffatti, probabilmente fatti in Cina"
"Ah...."

lunedì, febbraio 12, 2007

16Giuseppe rispose al faraone: "Non io, ma Dio darà la risposta per la salute del faraone!".

"Ma allora cosa mi hanno detto di chiamarti a fare? Portate qui questo signor dio, e 'sto qua rispeditelo in cella!"

17Allora il faraone disse a Giuseppe: "Nel mio sogno io mi trovavo sulla riva del Nilo. 18Quand'ecco salirono dal Nilo sette vacche grasse e belle di forma e si misero a pascolare tra i giunchi. 19Ed ecco sette altre vacche salirono dopo quelle, deboli, brutte di forma e magre: non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d'Egitto.

Ma grazie tante, ti pare che il sovrano-semidio dell'Egitto, servito e riverito, abbia mai avuto occasione in vita sua di vedere delle mucche? Al limite le avrà viste in forma di fiorentina con l'osso! Ovvio che quelle fossero le più brutte che avesse mai visto!

20Le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche, quelle grasse. 21Queste entrarono nel loro corpo, ma non si capiva che vi fossero entrate, perché il loro aspetto era brutto come prima. E mi svegliai.

"Hmm mucche carnivore... interessante, con un esercito di queste bestie si potrebbe dominare il mondo!"
**dissolvenza e pensiero figurato in cui Giuseppe immagina delle mucche azzannare e divorare i suoi fratelli**

22Poi vidi nel sogno che sette spighe spuntavano da un solo stelo, piene e belle. 23Ma ecco sette spighe secche, vuote e arse dal vento d'oriente, spuntavano dopo quelle.

"Spighe cannibali... evabbè adesso andiamo sull'horror di serie B però! E il prossimo sogno qual'è, un branzino piranha?"

24Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe belle. Ora io l'ho detto agli indovini, ma nessuno mi da' la spiegazione".

"La spiegazione.... hmmm cos'ha mangiato ieri sera?"
"Pizza con tonno cipolla fagioli salsicce patate salamino e peperonata"
"Credo di aver risolto l'arcano!"


giovedì, febbraio 08, 2007

5Poi si addormentò e sognò una seconda volta: ecco sette spighe spuntavano da un unico stelo, grosse e belle. 6Ma ecco sette spighe vuote e arse dal vento d'oriente spuntavano dopo quelle. 7Le spighe vuote inghiottirono le sette spighe grosse e piene. Poi il faraone si svegliò: era stato un sogno.

Certamente, le famose spighe cannibali. E meglio non pensare cosa potrebbero fare per difendersi dal contadino con la falce!

8Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare al faraone.

Non è che fossero 'sti gran saggi eh! Già all'epoca gli impiegati statali evidentemente avevano il posticino assicurato! Insomma, tieni una corte di indovini, li consulti una volta ogni morte di papa e questi neanche sanno rispondere a una domanda tanto facile? Questo è parassitismo!

9Allora il capo dei coppieri parlò al faraone: "Io devo ricordare oggi le mie colpe. 10Il faraone si era adirato contro i suoi servi e li aveva messi in carcere nella casa del capo delle guardie, me e il capo dei panettieri.

Il faraone sbattè di nuovo in carcere il coppiere per offesa alla sintassi.

11Noi facemmo un sogno nella stessa notte, io e lui; ma avemmo ciascuno un sogno con un significato particolare. 12Ora era là con noi un giovane ebreo, schiavo del capo delle guardie; noi gli raccontammo i nostri sogni ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno spiegazione del suo sogno. 13Proprio come ci aveva interpretato, così avvenne: io fui restituito alla mia carica e l'altro fu impiccato".

"Ah guarda, basta che schiocchi le dita e la sua interpretazione diventa sbagliata perchè prevede un morto in meno"

14Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone. 15Il faraone disse a Giuseppe: "Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito".

"Beh sì, ho questo potere!"
"E sai associare i sogni a numeri del lotto?"
"Anche"

Il faraone allora lo mise alla prova inventandosi un sogno.
"Correvo in una biga, e a un certo punto mi vedo arrivare un essere gigante a forma di caramella che mi consegna un portachiavi, un mazzo di fiori e una fonduta di taleggio. Mi dice che fondendo insieme quei componenti posso risolvere il problema del bullismo nelle scuole. Mi metto al lavoro ma vengo attaccato da una mandria di mozzarelle di bufala. Poi questo deficente qua mi sveglia prima che io sappia come finisce"
"Che strano... secondo la mia interpretazione, Dio ti sta dicendo che sei al sesto mese e che avrai un parto sereno, ma che presto inizieranno a caderti i capelli e che comunque starai bene anche da pelato. Beh non sta a me giudicare i messaggi del signore!"

mercoledì, febbraio 07, 2007

Cosa sarebbe successo se:

Si sa, il ruolo che le religioni hanno avuto in passato è stato anche pratico. Per esempio, non era molto indicato mangiare carne di maiale quando fuori nel deserto c'erano 40 gradi, ed era utile svuotare un animale ucciso del suo sangue per meglio conservarlo: il modo migliore per diffondere queste pratiche era convincere la gente che si dovesse farlo per ingraziarsi dio, quindi vietiamo di mangiare maiala e introduciamo la macellazione halal. E fin qui va bene, hanno avuto il loro ruolo.

Dal momento che la differenza tra cristianesimo e culti pagani è stata che i cristiani erano meglio armati, e la diffusione del primo a scapito del secondi è avvenuta sulla lama di molte spade, si deduce che a livello "spirituale" non c'è poi tanta differenza. Se lo stesso concetto astratto lo chiami Zeus o Dio non è che cambi poi tanto. Nonostante ciò l'occidente è cresciuto cristiano.

Col tempo la società si è modellata attorno al suo culto, e il risultato è ciò che si può vedere oggi.

Il cristianesimo ha portato il potere terreno del papato, la conversione a sangue dei popoli nordici, i giochi di potere con Carlo Magno, le guerre con i "mori", lo conversione, sempre a forza di botte, dei popoli delle Americhe, l'inquisizione, la persecuzione degli ebrei, l'oscurantismo, e potrei andare avanti a lungo.

La domanda è: cosa sarebbe successo se al posto del cristianesimo ci fosse stato... che so... il druidismo celtico?

Scenario.
I galli conquistano Roma.... si dica pure perchè avevano la pozione magica e i romani no. La civiltà europea rimane divisa tra i culti pagani ellenistici, nordici e celtici. Il cristianesimo si diffonde, ma tocca solo una parte della popolazione, perchè non viene imposto da nessun imperatore. Col tempo Roma assorbe gli invasori, nasce un regno più o meno della misura di quello papale dell'età oscura. Tuttavia nessun gioco di potere, perchè nessun culto ha potere politico ormai. I druidi si limitano ad esercitare la loro funzione senza costringere nessuno: non sarebbe concepibile. In una terra lontana si diffonde l'islam, che rinvigorisce le popolazioni locali, che si espadono rapidamente fino alla Spagna e all'Italia meridionale. I popoli conquistati sono costretti a pagare la tassa per esercitare il proprio culto, ma non vengono sostanzialmente toccati. Guerre solo a livello locale, non c'è nessuno che spinga un impero ad andare contro un altro per la semplice differenza di religione.
Nessuna crociata qualche anno dopo: a chi interessa qualche città in un mare di sabbia?
Fiorisce il rinascimento: gli scienziati, liberi da qualsiasi censura, esplorano lo scibile umano senza rischiare nulla. Devono solo stare attenti a ciò che non fa bene alla madre Terra, ammonisce il druido di Firenze.
Arriva l'epoca delle esplorazioni, i conquistadores vengono mandati a stabilire colonie e riportare quanto più oro possibile, molta gente verrà sterminata. I pochi superstiti conservano comunque le loro tradizioni e credenze, nessuno li costringe a covertirsi e a rinunciare alla loro identità. Questo porterà più tardi alla riaffermazione di tale identità, in stati meno dipendenti dall'occidente.
I rapporti tra occidente e oriente non sono tesi. Nessuna crociata e nessuna guerra santa, si eliminano gran parte dei motivi di attrito tra le due culture, che si limitano a qualche sporadica guerra in Spagna o in Austria.
Nessuna inquisizione subito dopo. I fiorenti rapporti tra occidente e oriente diffondono più rapidamente il benessere, e dopo pochi secoli inizia a intravedersi la rivoluzione industriale. Ricconi senza scrupoli vorrebbero riempire il mondo di disumane fabbriche a carbone, ma la cosa poco si sposa con la cultura ecologista ereditata dai culti celtici. Sotto forti pressioni da parte del clero, si pone un limite alla proliferazione dell'industria. Ciò produce due effetti: una minore disparità di ricchezza tra classi sociali (l'artigianato resiste qualche decennio in più) e una minore urbanizzazione.
In America i neri vengono finalmente liberati, viene proclamata l'emancipazione. Senza una forzata conversione cristiana , la loro cultura è sopravvissuta, e si fonde con quella occidentale e quella dei nativi, che è riuscita a resistere con relativamente poche perdite.

(fine prima parte)

lunedì, febbraio 05, 2007

16Allora il capo dei panettieri, vedendo che aveva dato un'interpretazione favorevole, disse a Giuseppe: "Quanto a me, nel mio sogno mi stavano sulla testa tre canestri di pane bianco 17e nel canestro che stava di sopra era ogni sorta di cibi per il faraone, quali si preparano dai panettieri. Ma gli uccelli li mangiavano dal canestro che avevo sulla testa".

Hmm sì molto bucolico. Ma forse dovrebbe parlarne con Hitchcock...

18Giuseppe rispose e disse: "Questa è la spiegazione: i tre canestri sono tre giorni. 19Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti impiccherà ad un palo e gli uccelli ti mangeranno la carne addosso".

E dove vuoi che la mangino la carne del panettiere... su un vassoio?

20Appunto al terzo giorno - era il giorno natalizio del faraone - egli fece un banchetto a tutti i suoi ministri e allora sollevò la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi ministri. 21Restituì il capo dei coppieri al suo ufficio di coppiere, perché porgesse la coppa al faraone, 22e invece impiccò il capo dei panettieri, secondo l'interpretazione che Giuseppe aveva loro data. 23Ma il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e lo dimenticò.

E ti dirò che gran cosa aveva fatto Giuseppe perchè venisse ricordato... aveva tirato a indovinare, aveva il 25% di chance di azzeccarla. Se anche fosse morto il coppiere e il panettiere fosse rimasto vivo, poteva sempre dire "eh scusate avevo capito male, comunque è sempre uno vivo e uno morto, la sostanza è quella. Ora mi liberate?!". Mentre se avessero vissuto tutti e due avrebbe detto "Mi ero sbagliato. ma meglio così, no? Festeggiate liberandomi!". Inutile dire che se fossero morti tutt'e due il problema non si sarebbe decisamente più posto.

1Al termine di due anni, il faraone sognò di trovarsi presso il Nilo. 2Ed ecco salirono dal Nilo sette vacche, belle di aspetto e grasse e si misero a pascolare tra i giunchi. 3Ed ecco, dopo quelle, sette altre vacche salirono dal Nilo, brutte di aspetto e magre, e si fermarono accanto alle prime vacche sulla riva del Nilo. 4Ma le vacche brutte di aspetto e magre divorarono le sette vacche belle di aspetto e grasse.

Grazie tante, erano scheletriche, avranno avuto fame no? Tra tutti i sogni che si possono fare, questo mi sembra tra i più razionali! Escludendo la parte delle vacche carnivore anfibie. Non è che le vacche magre e brutte erano in realtà coccodrilli?

venerdì, febbraio 02, 2007

Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti. 7Allora interrogò gli eunuchi del faraone che erano con lui in carcere nella casa del suo padrone e disse: "Perché quest'oggi avete la faccia così triste?"

"Siamo in carcere per crimini contro il faraone e di quelli che dicono "Nessuno tocchi Caino" neanche l'ombra. SECONDO TE come mai siamo tristi?"

8Gli dissero: "Abbiamo fatto un sogno e non c'è chi lo interpreti". Giuseppe disse loro: "Non è forse Dio che ha in suo potere le interpretazioni? Raccontatemi dunque".

Sì certo, del resto sarà capitato anche a voi di svegliarvi depressi perchè non c'è nessuno ad interpretare il sogno appena fatto. Cose che ti uccidono l'anima...

9Allora il capo dei coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe e gli disse: "Nel mio sogno, ecco mi stava davanti una vite, 10sulla quale erano tre tralci; non appena essa cominciò a germogliare, apparvero i fiori e i suoi grappoli maturarono gli acini. 11Io avevo in mano il calice del faraone; presi gli acini, li spremetti nella coppa del faraone e diedi la coppa in mano al faraone".

...che è un sogno normalissimo visto che dare una coppa al faraone è quello che lui faceva ogni giorno. Se i sogni derivano dai ricordi, oserei dire che non c'è niente di speciale...

12Giuseppe gli disse: "Eccone la spiegazione: i tre tralci sono tre giorni. 13Fra tre giorni il faraone solleverà la tua testa e ti restituirà nella tua carica e tu porgerai il calice al faraone, secondo la consuetudine di prima, quando eri suo coppiere.

Naturalmente Dio doveva comunicare in modo sibillino. Poteva apparire al coppiere e dire "Tra 3 giorni torni a lavorare.". Se no poteva fargli sognare di uscire dal carcere dopo 3 giorni e tornare a lavorare. No, doveva metterci gli acini d'uva!

14Ma se, quando sarai felice, ti vorrai ricordare che io sono stato con te, fammi questo favore: parla di me al faraone e fammi uscire da questa casa. 15Perché io sono stato portato via ingiustamente dal paese degli Ebrei e anche qui non ho fatto nulla perché mi mettessero in questo sotterraneo".

Ora si spiega tutto. Giuseppe aveva 1 possibilità su 2: o ci azzeccava, e il coppiere tornava, o si sbagliava e lo ammazzavano. Quindi, tanto vale farselo amico in caso valesse la prima ipotesi, e quale miglior modo di aggraziarsi il coppiere se non quello di predire per lui gioia e felicità? Tanto se lo ammazzano mica ci perde.