martedì, novembre 04, 2008

NON SOLO GOMA - La catastrofe umanitaria non è solo a Goma, circondata dalle forze del generale ribelle Laurent Nkunda. E’ in fiamme anche il nord, il triangolo dove si incontrano le frontiere di Uganda Sudan e Congo. In quell’aera ha colpito il Lord Resistance Army, letteralmente Esercito di Liberazione del Signore, un gruppo ribelli ugandesi famoso per la sua ferocia.

ASSALTI E MAGIA NERA - L’Esercito di Liberazione del Signore è diventato famoso perché assaliva i villaggi e rapiva i bambini. Poi faceva loro un lavaggio del cervello, li terrorizzava, li sottoponeva a pratiche di magia nera e infine, Bibbia in mano, li costringeva a assalire di nuovo il loro villaggio e ammazzare i genitori. Sul loro capo Joseph Kony pende l’accusa di crimini contro l’umanità da parte della Corte Penale Internazionale. Lontano dagli occhi indiscreti dei giornalisti, degli operatori umanitari e della Monuc, i miliziani dell’LRA massacrano senza pietà e apparentemente senza motivo la popolazione del Congo.


Cito questa parte di un articolo del Corriere. L'attualità non è l'argomento principale di questo blog e nonostante la gravità della situazione in Congo non affronterò la questione, magari dicendo che si dovrebbe costringere il Belgio a mandare un contingente di pace a suo carico.

Mi limito a lasciare questo excursus sull'Esercito di Resistenza del Signore. Più è più volte sentiamo i cristiani vantare una presunta superiorità culturale manifestata dal fatto che i terroristi e i tagliagole sono esclusivamente islamici e indù. Se in questo caso sono palesemente cristiani, c'è sempre l'attenuante che si combattono tra di loro , sono selvaggi etc etc.

Purtroppo ciò che succede è il risultato di anni di separazione tra due gruppi sociali, hutu e tutsi, usata ad arte prima dai tedeschi, poi dai belgi, e poi dai cattolici, prima a favore degli uni e poi degli altri.
Nella prima metà del '900, la chiesa "dimostrava" la superiorità etnica dei tutsi per stringere buoni rapporti con l'aristocrazia locale. Risale a quegli anni la convinzione che i tutsi e gli hutu siano due etnie. In realtà la divisione risale all'epoca feudale, quando i tutsi erano i nobili e iproprietari terrieri, mentre gli hutu erano i braccianti. Tra l'altro non erano esclusi meccanismi di scalata o degrado sociale, un hutu poteva diventare un tutsi così come un normale cittadino poteva diventare un proprietario terriero in europa.
Per mantenere rapporti con il potere locale, i coloni europei e i missionari hanno spinto per consolidare il potere dei tutsi, spiegando con motivi razziali da distinzione. All'epoca risale l'obbligo di segnare nei documenti a quale gruppo una persona facesse parte. A questo punto i gruppi diventano stagni, chi nasce hutu muore hutu. Ma chi nasce tutsi muore prima, a quanto pare. Già, perchè nel frattempo la chiesa locale si schiera dalla parte degli hutu dopo i movimenti indipendentisti della seconda metà degli anni '50. Il potere passa nelle mani degli hutu, e la chiesa ne diventa subito il braccio destro, iniziando ad asserire che i tutsi sono popolazioni di etnia egiziana e che solo gli hutu sono originari dei Grandi Laghi.
Il resto lo sappiamo. O almeno, sappiamo quel poco che possiamo.
Ciò che possiamo constatare è che i media diano ancora in pasto la frottola sui due gruppi razziali/etnici che si massacrano, quando in realtà sono degli ex oppressi (hutu) che si vendicano sui vecchi padroni (tutsi). E la chiesa sta a guardare, anzi, aiuta.
A fronte di episodi personali di sacerdoti che accolgono profughi di tuttte le etnie, la chiesa ufficiale ha riciclato e difeso alcuni deglii imputati per la strage, e continua a farlo.
Tutt'ora in Ruanda, Congo, Uganda etc etc la chiesa preme sulla divisione tra hutu e tutsi, anzichè soffocarla. Molti missionari, si riporta, sviluppano un odio verso i tutsi non diverso da quello di tutti gli altri.
Ed è così che succede ciò che succede.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la causa del conflitto non è l'etnia, in realtà ciò per cui combattono realmente è il controllo geostrategico delle ricchezze di quelle zone.
combattono per il rame, per i diamanti, per l'oro e per la colombotantalite (che serve per le batterie dei cellulari).
ancora una volta il colpevole di questa ennesima strage è l'avidità dei paesi che finanziano l'uno o l'altro gruppo etnico per vantaggi futuri.
ovviamente essi sfruttano la divisione che c'è tra tutsi e hutu e ciò riconferma la colpevolezza della chiesa espressa nel tuo articolo.
è vergognoso che succeda ciò, è vergognoso il fatto che tutti se ne lavino le mani per convenienza ed è ancor più vergognoso che se ne parli poco.

SASSI (Società Anonima Sperimentazione Su Idioti) ha detto...

mi pare di aver scritto chiaramente che non sono gruppi etnici...