venerdì, dicembre 29, 2006

Quando Giuseppe fu arrivato presso i suoi fratelli, essi lo spogliarono della sua tunica, quella tunica dalle lunghe maniche ch'egli indossava, 24poi lo afferrarono e lo gettarono nella cisterna: era una cisterna vuota, senz'acqua.

Ah beh, sono sicuro che almeno un po' d'acqua per attutire l'impatto avrebbe fatto comodo.

25Poi sedettero per prendere cibo. Quando ecco, alzando gli occhi, videro arrivare una carovana di Ismaeliti provenienti da Galaad, con i cammelli carichi di resina, di balsamo e di laudano, che andavano a portare in Egitto. 26Allora Giuda disse ai fratelli: "Che guadagno c'è ad uccidere il nostro fratello e a nasconderne il sangue? 27Su, vendiamolo agli Ismaeliti e la nostra mano non sia contro di lui, perché è nostro fratello e nostra carne".

No no scusate.... il discorso in pratica è "facciamo in modo di non essere noi a dargli il colpo di grazia, così potremo dire di non aver ucciso nessuno". Discorsi di sangue e fratelli, quando stai per vendere una persona come schiavo!

I suoi fratelli lo ascoltarono.
28Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d'argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto. 29Quando Ruben ritornò alla cisterna, ecco Giuseppe non c'era più. Allora si stracciò le vesti, 30tornò dai suoi fratelli e disse: "Il ragazzo non c'è più, dove andrò io?"

"Minimo 2 settimane alle Seichelles, con la tua parte di ricavato!!" rispose il simpatico Giuda, nome da sempre associato a personaggi ispirati.

31Presero allora la tunica di Giuseppe, scannarono un capro e intinsero la tunica nel sangue. 32Poi mandarono al padre la tunica dalle lunghe maniche e gliela fecero pervenire con queste parole: "L'abbiamo trovata; riscontra se è o no la tunica di tuo figlio". 33Egli la riconobbe e disse: "È la tunica di mio figlio! Una bestia feroce l'ha divorato.

Poi annusò il sangue"Oh! è sangue di agnello! deve aver combattuto con la bestia! E' terribile, sbranato da un agnello!" Dopotutto si sa, non era tra i più svegli.

domenica, dicembre 24, 2006

Special di natale

ggi si sa, è il mio compleanno. E dopo un raccoglimento spirituale di circa una settimana, siamo pronti per il sermone speciale di Natale.

Era mia intenzione premiare tutti i miei fedeli rivelando loro il significato della vita. Purtroppo non è cosa semplice. Per farlo dovrei servirmi di qualche citazione dagli scritti di gente che c’era andata vicina, a capirlo.... ma sfogliando rapidamente i titoli che compongono l’indice dei libri proibiti, creato nel 16° secolo, continuamente aggiornato e ovviamente mai rinnegato, ci si rende conto che purtroppo la scelta è poco ampia. Per non dispiacere dio, non posso incollare frasi dalla "Critica della ragion pura", non posso citare Sartre, Nietzsche, Bergson, Spinoza. Vediamo che libri mi rimangono, che libri non sono messi all’indice.... qualche libro religioso, e il Mein Kampf. Oibò.

Dunque il mio tentativo di spiegare l’essenza dell’esistenza deve essere abortito. Pazientate, aspettate epoche più civilizzate.

Ma torniamo all’argomento del natale! Il Messia è reduce da un banchetto pantagruelico e non potrebbe essere più contento. Il Messia è contento anche perchè, secondariamente, in giro si dice a tutti di essere più buoni. Eh beh, chiaramente. E’ un giorno in cui tutti seguiamo più attentamente gli insegnamenti pacifici di gesù cristo, che con la sua venuta si proponeva di completare (=superare) gli insegnamenti del vecchio testamento. In effetti ce n’era bisogno, quel libro insegnava, predicava belle cose quali la legge del taglione, il genocidio (anzi lo esortava), la schiavitù, la guerra santa...

Ma meno male che è arrivato gesù e ha illuminato tutto. Ora dio è diventato buono, ha smesso l’elmetto da soldato e ha finito di chiedere la distruzione o la schiavizzazione di interi popoli. Dunque manda suo figlio. Che però pare abbia preso un pochino dal padre quando agita la frusta in un tempio, lancia sette maledizioni, inveisce contro tutte le città a nord di un certo punto, e conia la celebre espressione chi non è con me è contro di me (L 11,23). Per finire, dice di essere venuto non per la pace, ma per la spada (M 10,34).

Massì, sono piccolezze. Solo interpretando male le sacre scritture si può dedurre che il genocidio è incoraggiato. E infatti è probabile che in Ruanda non sapessero leggere granchè bene i preti che a partire dal 1994 hanno aiutato gli Hutu a sterminare i Tutsi, anche materialmente (fornitura di machete, discriminazione razziale per l’entrata in conventi e seminari, chiese usate per bruciare vivi i tutsi in massa...). Ma per fortuna è intervenuta la chiesa di Roma, lì almeno sapranno leggere.... o no? La Santa Romana Chiesa si prodiga per far scappare i sacerdoti con la mani intrise di sangue, su cui ora pendono condanne tutt’altro che piacevoli. Li fa scappare tramine la Caritas Internationalis, dando loro nuove identità e assegnandoli in parrocchiette di provincia in Francia, Italia, Belgio.... Ma papa Giovanni Paolo II non ci sta! Nel 1998 finalmente scrive alle autorità del Ruanda. Scrive cosa? Deplora? Chiede scusa? Sarebbe bello, neh? Niente di tutto questo: scrive per chiedere di sospendere la pena di morte per gli hutu colpevoli di genocidio. Ah, che grand uomo! Santo subito!

Dunque, per chiudere, un invito a non pensare ai "valori" del natale: state pure in famiglia, mangiate come se non ci fosse un domani che tanto è tutta roba buona, ma per favore, lasciate perdere il bambino: ha già combinato abbastanza guai, non mettetevici anche voi!

venerdì, dicembre 22, 2006

Il cammino della fede: parte 1°: GLI ALBORI E LA CONFESSIONE

Un giorno mentre mi trovavo in quel di Milano bussa alla porta un individuo. E' un prete, in giro per gli auguri natalizi tra gli appartamenti studenteschi. Con rapida mossa consegna a me e ai coinquilini un foglio, pieno di preghiere per il SS. Natale.
Come sempre rispetto le credenze altrui, e quando inizia la litania a cui i miei coinquilini fanno eco io rimango in pacato silenzio e aspetto che abbiano finito.
Ciò non basta al suddetto prete, che infastidito vuole sapere il motivo del mio rifiuto a ripetere le frasi della preghiera (riassumibile in signoretipregopacenelmondofelicitàammmmmoresperanza).
"Santità," rispondo "io non sono cristiano, penso che sia un motivo plausbile..."
"Ma sei italiano?"
"l'ultima volta che ho guardato la carta d'identità sì, ma è da molto che non controllo"
"Ma se sei italiano dovrai aver pur frequentato la tua parrocchia, o cose del genere"
"Beh all'incirca una quindicina d'anni fa, sì. Più o meno all'epoca in cui credevo in babbo natale, nella politica e nella meritocrazia. Poi sono diventato capace di intendere e di volere, e l'unico essere credente e praticante di cui concepisco l'esistenza è diventato l'avvocato, pur ammettendo l'esistenza di tutto l'universo, con l'eccezione forse di qualche cantone svizzero."
"Ah" (visibilmente irritato) "Quindi non hai mai intrapreso un cammino di fede. Forse è stato questo il problema"
Al che abbandono il tono, sarcastico ma cortese, tenuto fino a quel momento, per lanciarmi in un'arringa che pur non essendo sotto sale riguardava l'ultima sua frase:
"Lei mi sta dicendo che ho un problema?"
"No beh non in senso stretto, però..."
"Per me lei ne ha uno, e anche in senso stretto. Se vuole le racconto il mio cammino di fede, vuole?"
"No guarda, ho altre case da benedire e non ho molto tempo! Ma se vuoi approfondire l'argomento sai dove ci troviamo, no?"
"Approfondire l'argomento da voi sarebbe come andare da Fidel Castro e chiedergli come vanno le cose da lui, abbia pazienza, eminenza! Buona giornata"


Ammetto che la cosa mi ha lasciato l'amaro in bocca. ero pronto a descrivere tutto il mio cammino di fede, che inizia pressapoco a 3-4 anni, epoca dell'entrata in un asilo gestito da suore.

Lì il giovane virgulto viene istruito sui sacri fondamenti del cristianesimo, cioè ripetere frasi di cui ignori il significato. Capitava che quindi a 4 anni dovessi recitare l'avemaria, e avessi ancora una certa ignoranza in fatto di ghiandola mammaria, -poi colmata col tempo- tale per cui la frase "benedetto il frutto del seno" mi facesse pensare a un gambo di sedano, visto che non avevo idea di cosa fosse il seno. Allo stesso modo, durante il padrenostro, alla frase "dacci oggi il nostro pane quotidiano" subito la mente balzava alle ore 15, orario in cui nell'asilo veniva distribuita una pagnotta per ogni bambino, da consumare in silenzio seduti in cerchio in atrio. Ecco, il riferimento al pane quotidiano (quotidiano non sapevo che volesse dire, avevo concluso che era un modo per dire pane bianco un po' duro) doveva per forza rimandare a quel momento, pensavo.
Poi la preghiera prima di mangiare. All'epoca avevo un rapporto incredibile con la cuoca dell'asilo, sarà perchè ero il principale fruitore del suo lavoro. Quindi le preghiere credevo fossero rivolte a lei. "Grazie signore del cibo che ci hai dato" "Ma no! l'ha fatto la Stefania! ma quand'è che posso cominciare?"

A 6 anni arriva il primo traguardo: il catechismo! Fiero di aver lasciato l'asilo per le elementari, mi trovo ricatapultato in un'aula di asilo gentilmente concessa alla parrocchia, dove una maestrina inizia a dare le prime nozioni di bibbia e vangelo. Non ho molti ricordi di quel periodo, tranne il fatto che quando la maestra si interrompeva e voleva una risposta, quasi sempre questa era "Gesù". E se rispondevi per primo potevi scegliere il giocattolo dell'intervallo. Ero quindi un fenomeno a dormire metà del tempo, scorgere una pausa nel discorso e urlare "Gesù!!", a volte con risultati poco felici.
Arriva la prima cerimonia: LA PRIMA CONFESSIONE!!

Ora, la prima confessione arriva quando ormai l'effetto novità è svanito e già non sai perchè devi dedicare un pomeriggio del tuo tempo al catechismo. Ma devi frequentare, se no niente cerimonia. In questo ammetto una certa somiglianza con i più recenti ricordi dei corsi universitari.
Ma non importa. Ogni sacrificio è ben accetto se serve per la grandiosa prima confessione. Il giorno prima ti insegnano di cosa si tratta. Puoi scegliere due stanze, il confessionale con la griglia di legno e la stanzina dove sei a tu per tu col prete. Ora, non so se ci sia mai stato qualcuno che abbia scelto la stanzina.
Scegli il confessionale, sei euforico. Entri dentro, sei solo tu, il prete e dio. Il tuo sogno si realizza, puoi dire al prete i tuoi segreti. Ok, diciamo che non era il mio, di sogno, anche se secondo le loro parole avrebbe dovuto esserlo. E mica potevo dirlo al prete che quel quadro in casa mia l'avevo rotto io! Se poi veniva a dirlo a papà? E non posso andare a dire che non faccio i compiti per casa! Vabbè diciamo due-tre cazzatine e via. Cosa si dice a un prete? Urgeva uno stock di peccati da confessare ciclicamente.
"non sono venuto in chiesa per 2 settimane!" (sarebbe simpatico tornare ora e aggiornare il conteggio), oppure "ho dimenticato di dire le preghiere prima di andare a dormire..." (eddio bono, ho sonno!!). Ricordo che una volta ero andato a messa il sabato, e poi per accompagnare la nonna anche di domenica. Di domenica, conscio di essere stato liberato dai peccati il giorno prima, e di aver solo dormito nel frattempo, entro in confessionale e alla domanda "cos'hai fatto?" rispondo contentissimo "NIENTE!!". Uh, un atto di superbia, vergogna.
Ma tornando alla primissima confessione... devo recitare l'atto di dolore per venire assolto. Orpo! E che è l'atto di dolore? Non ero presente a quella lezione evidentemente. In un'esplosione di umorismo infantile, irrompo nella mia personalissima versione dell'atto di dolore, della cui esistenza sono appena stato informato:

"Ahiaaa!!"

Purtroppo ero troppo piccolo per apprezzare una gag che se fosse fatta adesso mi renderebbe fiero di me, oltre a farmi ridere per una settimana. Anche il prete era evidentemente troppo piccolo per apprezzarla, sebbene non dal punto di vista dell'età o della statura.
In seguito imparo l'atto di dolore. Una parte è stupenda, "propongo di non offenderti più". E' geniale! Il non plus ultra dell'ipocrisia umana! Ogni volta proponi di non sgarrare più, e se entri in confessionale dicendo "non ho fatto niente" ti rimproverano pure! Insomma, proponi sapendo già che non si può mantenere.


Ma dietro l'angolo incombeva la famigerata comunione!! (fine prima parte)

mercoledì, dicembre 20, 2006

Occhebbelo, ènnatale. Siccome tutto è relativo, lo guardo da un altro punto di vista:

Quello che noi chiamiamo natività il cappone lo chiama armageddon.

Infatti "a natale siamo tutti più buoni" era un detto molto in voga tra i capponi, consci del loro gusto. Tra i maiali si dice "a S.Stefano siamo tutti più buoni, in particolare le nostre zampe con le lenticchie".
E ovviamente c’è il detto, sempre dei capponi "a capodanno ormai siamo da buttare".


Ma alla fine, perchè una persona dovrebbe essere di umore migliore proprio per il 25 dicembre?

- si avvicina il momento dell’arrivo delle tasse.

- se sei lo sfortunato prescelto della famiglia devi preparare da mangiare per un esercito

- il sole tramonta in pratica a mezzogiorno, i metereopatici avranno i maroni che girano tipo il motore radiale dello Spirit of St.Louis.

- Non ci sono partite. Pausa del campionato, Astinenza, tanta astinenza. Interisti inferociti per le strade con la bava alla bocca che vogliono altro sangue e altre vittime.

- Per fare i regali, se non hai uno stipendio fisso, devi spendere i soldi che ti arrivano proprio a natale.

- Accendi la tv e ci sono 4 film con protagonisti un bambino e babbo natale, oltre a gente brutta che fa il folletto.

- Metti sul tg e il papa difende il valore cristiano della festa. In un talk show vedi uno che credendo di sembrare coltissimo dice "ma lo sapete che babbo natale è della coca cola?".

- Ti devi svegliare prima. Ennatale e quindi non ci si può svegliare a mezzogiorno come ogni giornata la cui serata precedente è stata spesa fuori (deduco che comunque lo farò. E anzi alla mezzanotte starò felicemente mangiando un infedele panino con kebab)

- Gli auguri. I tuoi amici sanno che se ti dicono buon natale ti metti a ridere. I parenti, tra cui nonni e cattolicissime zie zitelle, no. Loro non immaginano lontanamente che hai mandato una lettera al papa chiedendo la scomunica.

- I regali che ricevi. Se è quello che vuoi, l’hai chiesto direttamente e sai già cos’è. Se non sai cos’è, non immagini neanche di averne bisogno perchè, in ultima analisi, non ne hai bisogno.

- Per i più giovani, le buste con le mance. Fosse per te strapperesti la carta, prenderesti i soldi, li metteresti in tasca e fine, busta e bigliettino nel contenitore della carta, perchè noi ricicliamo. No. Devi sembrare poco veniale, guardare prima il bigliettino. Dice "auguri". Non l’avresti mai detto. Ecco, adesso puoi intascare.

- Il panettone. Industriale con i canditi che ti dicono "vomita, lo so che lo vuoi!". Se ti trovi a Milano dove lo fanno bene, trovi chi ha portato il pandoro. E a verona trovi il panforte.

- Il mandorlato. L’equivalente per i dentisti della stagione sciistica per un osteopata, o il paese dei balocchi per un bambino.

- L’ipocrisia. Che satrapi, anche oggi che è natale, in medio oriente si scannano. Il papa ha lanciato un appello per la Palestina, i palestinesi hanno risposto "cos’è il papa?".


Boh io la vedrei più tipo "A natale siamo tutti più vogliosi di stringere un kalashnikov"

lunedì, dicembre 18, 2006

2 I suoi fratelli andarono a pascolare il gregge del loro padre a Sichem. 13 Israele disse a Giuseppe: «Sai che i tuoi fratelli sono al pascolo a Sichem? Vieni, ti voglio mandare da loro». Gli rispose: «Eccomi!».

Oh che bello, è tornato il mio autore preferito, quello degli "eccomi"!!


14 Gli disse: «Va' a vedere come stanno i tuoi fratelli e come sta il bestiame, poi torna a riferirmi». Lo fece dunque partire dalla valle di Ebron ed egli arrivò a Sichem. 15 Mentr'egli andava errando per la campagna, lo trovò un uomo, che gli domandò: «Che cerchi?». 16 Rispose: «Cerco i miei fratelli. Indicami dove si trovano a pascolare».

Molto peculiare, uno in una valle trova uno sconosciuto e chiede "dove sono i miei fratelli?". Ora, a meno che questo qui non abbia i portafogli di tutti i suoi fratelli e abbia controllato tutte le carte d'identità, che ne sa di chi sono i suoi fratelli....


17 Quell'uomo disse: «Hanno tolto le tende di qui, infatti li ho sentiti dire: Andiamo a Dotan». Allora Giuseppe andò in cerca dei suoi fratelli e li trovò a Dotan. 18 Essi lo videro da lontano e, prima che giungesse vicino a loro, complottarono di farlo morire.

Sempre più degni di essere il popolo eletto diddio, insomma. E comunque complimenti al misterioso sconosciuto che si intrufola in mezzo ai fratelli per carpire informazioni! Una storia molto credibile!


19 Si dissero l'un l'altro: «Ecco, il sognatore arriva! 20 Orsù, uccidiamolo e gettiamolo in qualche cisterna! Poi diremo: Una bestia feroce l'ha divorato! Così vedremo che ne sarà dei suoi sogni!». 21 Ma Ruben sentì e volle salvarlo dalle loro mani, dicendo: «Non togliamogli la vita».

"Ruben, tu ti sei fatto tua sorella, vuoi dare lezioni di morale?"
"Beh tu hai sterminato la famiglia del marito di Dina, vuoi insegnarmela tu?"
"Signori, potremmo fare a gara a chi l'ha fatta più grossa, ma perderemmo di vista il nostro obiettivo attuale: farne una di ancora più grossa e compiere un fratricidio volontario senza movente"

22 Poi disse loro: «Non versate il sangue, gettatelo in questa cisterna che è nel deserto, ma non colpitelo con la vostra mano»; egli intendeva salvarlo dalle loro mani e ricondurlo a suo padre.

Naturalmente non aveva tenuto conto di quanto tempo un uomo può sopravvivere dentro una cisterna nel deserto. Contava di tornare a prenderlo tra un mese o due.

martedì, dicembre 12, 2006

1 Giacobbe si stabilì nel paese dove suo padre era stato forestiero, nel paese di Canaan.

Ah già, quello della gente che non poteva sposare un ebreo purosangue! E poi vanno pure a chiedere ospitalità

2 Questa è la storia della discendenza di Giacobbe.
Giuseppe all'età di diciassette anni pascolava il gregge con i fratelli. Egli era giovane e stava con i figli di Bila e i figli di Zilpa, mogli di suo padre. Ora Giuseppe riferì al loro padre i pettegolezzi sul loro conto. 3 Israele amava Giuseppe più di tutti i suoi figli, perché era il figlio avuto in vecchiaia, e gli aveva fatto una tunica dalle lunghe maniche.

Insomma questo bamboccio si guadagna relagi e stima facendo la spia. Mi sta già simpatico!

4 I suoi fratelli, vedendo che il loro padre amava lui più di tutti i suoi figli, lo odiavano e non potevano parlargli amichevolmente. 5 Ora Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai fratelli, che lo odiarono ancor di più. 6 Disse dunque loro: «Ascoltate questo sogno che ho fatto. 7 Noi stavamo legando covoni in mezzo alla campagna, quand'ecco il mio covone si alzò e restò diritto e i vostri covoni vennero intorno e si prostrarono davanti al mio».

Passi fare dei sogni del genere, ma andarlo a dire ai fratelli così, schietto e secco? Poi si lamenta che lo odiano! Come se io andassi da uno e gli dicessi "ho sognato che tu eri il mio schiavo!"

Gli dissero i suoi fratelli: «Vorrai forse regnare su di noi o ci vorrai dominare?». Lo odiarono ancora di più a causa dei suoi sogni e delle sue parole.

Chi l'avrebbe mai detto!

9 Egli fece ancora un altro sogno e lo narrò al padre e ai fratelli e disse: «Ho fatto ancora un sogno, sentite: il sole, la luna e undici stelle si prostravano davanti a me».

Sempre meglio. Un ragazzino che dice a tutti che il mondo è destinato a prostrarsi ai suoi piedi. I casi sono due, o va a fare il politico, o va a fare il cabarettista. O tutt'e due.

10 Lo narrò dunque al padre e ai fratelli e il padre lo rimproverò e gli disse: «Che sogno è questo che hai fatto! Dovremo forse venire io e tua madre e i tuoi fratelli a prostrarci fino a terra davanti a te?».
11 I suoi fratelli perciò erano invidiosi di lui, ma suo padre tenne in mente la cosa.

Eh sì, invidiosissimi. Chi è che non è invidioso dei sogni che gli altri fanno di notte? Anche rimproverare per aver fatto un sogno è una mossa geniale!




venerdì, dicembre 08, 2006

I figli di Giacobbe furono dodici. 23 I figli di Lia: il primogenito di Giacobbe, Ruben, poi Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zàbulon. 24 I figli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. 25 I figli di Bila, schiava di Rachele: Dan e Nèftali. 26 I figli di Zilpa, schiava di Lia: Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.

Potrei far notare come 4 figli siano nati da 2 unioni di fatto non benedette dal matrimonio. Ovviamente dimenticando per un momento che la SS Chiesa (che bello, scritta così sembra il nome di un sommergibile) ha qualcosina da ridire sulla poligamia. Ordunque, come la mettiamo? Presso gli ebrei vigevano i pacs?

27 Poi Giacobbe venne da suo padre Isacco a Mamre, a Kiriat-Arba, cioè Ebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri. 28 Isacco raggiunse l'età di centottant'anni. 29 Poi Isacco spirò, morì e si riunì al suo parentado, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono i suoi figli Esaù e Giacobbe.

Oh, che non si mettano adesso a dire "dio, l'hai voluto con te" o "sono sempre i migliori quelli che se ne vanno". Aveva 180 anni. Centottanta. Se è vissuto tanto a lungo vuol dire che era tra i peggiori e che dio non lo voleva con sè.

Questa è la discendenza di Esaù, cioè Edom. 2 Esaù prese le mogli tra le figlie dei Cananei: Ada, figlia di Elon, l'Hittita; Oolibama, figlia di Ana, figlio di Zibeon, l'Hurrita; 3 Basemat, figlia di Ismaele, sorella di Nebaiòt. 4 Ada partorì ad Esaù Elifaz, Basemat partorì Reuel, 5 Oolibama partorì Ieus, Iaalam e Core. Questi sono i figli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan.

Non si può dire che Esaù non si sia dato da fare anche lui. Non male per uno che veniva riconosciuto per avere un pelo tipo Chewbacca.

6 Poi Esaù prese le mogli e i figli e le figlie e tutte le persone della sua casa, il suo gregge e tutto il suo bestiame e tutti i suoi beni che aveva acquistati nel paese di Canaan e andò nel paese di Seir, lontano dal fratello Giacobbe. 7 Infatti i loro possedimenti erano troppo grandi perché essi potessero abitare insieme e il territorio, dove essi soggiornavano, non poteva sostenerli per causa del loro bestiame.

Beh direi che anche senza benedizione di Isacco Esaù se l'è cavata, o no? Risulta insomma che la benedizione era solo un placebo!

8 Così Esaù si stabilì sulle montagne di Seir. Ora Esaù è Edom.

ehm, sì, lo era anche all'inizio del capitolo.

lunedì, dicembre 04, 2006

Mitzvot Day!

Il lavoratore non mangi mentre presta servizio. - Deut. 23:26
(eh, io sono un inviato della guida del gambero rosso, che faccio?)

Il lavoratore non prenda più di quanto possa mangiare. - Deut. 23:25
(neanche un pezzo di pane per la famiglia? cattivi!)

Non mettere la museruola al bue durante la trebbiatura. - Deut. 25:4
(così il bue non abbaia e non morde)

Non prendere a prestito ad usura. - Deut. 23:20
(ma dai? volevo giusto prendere a prestito una cifra con interessi dell'887%, ma siccome dio non vuole non lo faccio)

Non entri nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o mutilato. - Deut. 23:2
(e chissà a cosa serve un membro full optional funzionante, in una comunità del signore, eh....)

Il tribunale applichi la pena di morte per lapidazione. - Deut. 22:24
(suppongo che la dichiarazione "questa parte della bibbia non vale" da parte delle autorità religiose sia imminente... o no?)

Il tribunale applichi la pena di morte tramite rogo. - Lev. 20:14
(Ooooh finalmente, il marchio di fabbrica!)

Non maledire i giudici. - Esodo 22:27
(Ma se mi hanno appena condannato al rogo, vuoi pure che il giudice lo ringrazi? E se lo maledico, che mi succede di tanto peggio?)

Il Re non abbia troppe mogli. - Deut. 17:17
(il che vuol dire che la bibbia consente apertamente la poligamia. benone!)

sabato, dicembre 02, 2006

Invito tutti i fedeli a boicottare tutte le catene commerciali che non vendono le pappardelle al cinghiale, da sempre simbolo natalizio della religione del Messia.

Fin dalla notte dei tempi i seguaci del Messia hanno trovato posto nelle loro case per, contemporaneamente, il laico albero di natale e le religiose pappardelle, simbolo della nostra fede. E' in atto un tentativo di sradicare il Messia dalla cultura popolare, che in lui si riconosce da sempre. Andate dal vostro negoziante, chiedete come ogni anno qualche kg di pappardelle (o altri simboli religiosi come i tortellini o lo zampone), e se non le ha fategli sapere che ha appena perso un cliente. Oltre che la salvezza dell'anima.

Si sta perdendo di vista il valore fondamentale del natale, riempire lo stomaco fino al 26 dicembre!

giovedì, novembre 30, 2006

Si intende in questa sede dimostrare come il NON rispetto dei 10 comandamenti sia alla base del corretto funzionamento della società odierna.

1 - non avrai altro dio al di fuori di me

Ordunque, ogni stato evoluto è oggigiorno uno stato laico, dove si può avere altro dio, o non averne. Inutile dire che la laicità è alla base della libertà e della democrazia

2 - non nominare il nome di dio invano

Dal momento che non esiste, ora come ora, un utilizzo comprovatamente "utile" del nominare dio, ogni volta che lo si nomina è invano. Sul nominarlo per niente si basano le 3 religioni monoteiste, quindi per milioni di persone la cosa è un pilastro.

3 - ricorda di santificare le feste

Noi facciamo il contrario, cioè le "profaniamo". Le feste religiose sono gioiosamente diventate feste di consumo, che fanno felici i bambini, muovono soldi, fanno girare l’economia e danno giorni di vacanza prontamente dedicati ad attività blasfeme come lo stare in poltrona a guardarsi la partita con una birra ghiacciata in mano, consapevoli che domani non si lavora.

4 - onora il padre e onora la madre

La seconda metà dell’ultimo secolo ha visto un distaccamento delle nuove generazioni da quelle vecchie. Il distaccamento dai valori e dalle visioni dei genitori, a volte anche conflittuale, ha prodotto la società moderna a partire dagli anni ’60.

5 - non uccidere

E qui diciamolo, sarebbe meglio seguirlo. Tuttavia la società occidentale è cresciuta nella storia grazie al suo potere militare, e anche oggi possiamo ben notare come l’andare in un paese straniero e uccidere una manciata di persone sia un pilastro della politica di certi paesi.

6 - non commettere atti impuri

Un’intera industria ruota attorno agli atti impuri, dando lavoro a migliaia di persone che altrimenti sarebbero costrette a rubare per vivere.

7 - non rubare

L’ultima finanziaria è solo un esempio del fatto che il furto istituzionale sia una conditio sine qua non del funzionamento dello stato! In generale, in Italia lo stato prende i tuoi soldi e tu ne rivedi circa il 20% in risorse e servizi.

8 - non dire falsa testimonianza

Anche qui, un’intera categoria ruota attorno alla falsa testimonianza. Riuscite a immaginare un mondo senza avvocati?
Senza contare che dal primo giudice all’inserviente di un’aula universitaria di giurisprudenza, tutti non avrebbero di che vivere se la gente dicesse sempre la verità e non ci fosse bisogno di scoprirla.

9 - non desiderare la donna d’altri

Ora, non sempre si sa di chi è la donna, ma quando lei sbatte su una telecamera le sue grazie fa sì che centinaia di persone desiderino la donna d’altri, lei in questo caso. potrà anche essere "di altri", ma non è che faccia molto per non farsi desiderare. Quindi abbiamo film, calendari e chi più ne ha più ne metta che dipendono dall’infrazione del comandamento

10 - non desiderare la roba d’altri

poco da dire, è la cosa che fa girare l’economia. vedo una cosa non mia, la voglio, la compro.

lunedì, novembre 27, 2006

Una richiesta più o meno esplicita agli amici turchi da parte del sottoscritto: niente attentati, niente uccidereilpapa. Ho ancora bisogno di quel simpatico teutone, e mi serve vivo -niente disintegrazione.

Dopo complicatissimi calcoli statistici, ho elaborato una previsione attendibile di come andranno le cose.

28 novembre - ore 13. L’aereo del papa atterra nella capitale della Turchia. Primo incidente diplomatico quando ai microfoni dichiara "Me l’immaginafo difersa Istanbul". Dopo aver scoperto che la capitale è Ankara, chiede scusa con una simpatica battuta:"Zi è fero, qvi non fedo moschea plu, cretefo moschea plu abbattuta kaputt, invece è a istanpul!". Altro incidente diplomatico, e il papa prontamente chiede scusa con una simpatica battuta:"Zi peh, non abbiamo fatto kaputt moschea plu neanche in crocciatte, zapevo che moschea plu ancora in piedi". Le scuse provocano un altro incidente diplomatico, mentre iniziano a circolare i pupazzi del papa che se premi il petto dice "chieto umilmente scuza". Per rimediare all’incidente, il papa risponde con una simpatica battuta "Ma comunque tempo ti crocciatte finitto, ora non usiamo più spada". A Ratisbona si interpreta male la battuta del papa, e i fedeli, convinti che il messaggio sia "dobbiamo modernizzare gli arsenali" iniziano a munirsi di mitragliatrici e mortai. Il pubblico turco apprezza la battuta e ride, nessun incidente diplomatico, ma il papa chiede comunque scusa prima di andare a dormire.

29 novembre, a Efeso il papa pronuncia un discorso in cui rivendica le radici cristiane della Turchia e ne auspica un riconoscimento nella costituzione del paese. Dopo una breve sosta per ripararsi da una scarica di Kalashnikov, rialzatosi, pronuncia una simpatica battuta sulla mira dei turchi, dicendo "Eh ma si sa che serfizi secreti bulgari sparano meglio ti foi". Incidente diplomatico con la Bulgaria, che minaccia ritorsioni. Minacce subito rientrate poichè il massimo di visibilità che hanno avuto è stato un servizio di 30 secondi su studio aperto dopo il servizio sul cane Peppo che parla e sa dire la frase "bau".

A Istanbul incontro col patriarca bartolomeo I, che chiede gentilmente al papa a che punto sia il riconoscimento degli ortodossi ucraini. Il papa guarda incuriosito uno dei suoi collaboratori, che gli fa cenno che gli spiegherà tutta la faccenda una volta in camera. Nel frattempo il papa prende tempo, facendo i complimenti al patriarca per la barba. Il patriarca viene intervistato in uscita da una troupe del tg5 che chiede com’è la libertà religiosa in Turchia. Non contenti della risposta, i giornalisti prendono 2 ostaggi e promettono di rilasciarli non appena Bartolomeo dichiarerà ai microfoni che la situazione è insostenibile e che a ogni messa ci sono almeno 4 attentati.

il 30 visita alla moschea blu. Sotto un intenso fuoco di sbarramento, il papa pronuncia il suo discorso, che inneggia alla pace:"Turchia e Oiropa tefono confifere pacificamente, cristiani und muzulmani pozzono stare fianco a fianco, cretono tutti in ztezzo tio, und prima o poi muzulmani si confertiranno a lucce di cristo.". Dopo quest’ultima frase, i collaboratori del papa scappano urlando "non è con noi, non lo conosciamo, non c’entriamo", incidente diplomatico con tutto il mondo islamico, scatta il piano di fuga, il papa chiede di andare un secondo al bagno, e lì lo aspetta un sommergibile che lo riporterà in vaticano.

domenica, novembre 26, 2006

[16]Poi levarono l'accampamento da Betel. Mancava ancora un tratto di cammino per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì ed ebbe un parto difficile. [17]Mentre penava a partorire, la levatrice le disse: «Non temere: anche questo è un figlio!».

"Ma grazie tante!!" urlò Rachele "Credevo di partorire un enorme sasso, ma ora mi hai tranquillizzata, è un figlio! Come farei senza di te...."

[18]Mentre esalava l'ultimo respiro, perché stava morendo, essa lo chiamò Ben-Oni, ma suo padre lo chiamò Beniamino.

Ma che squallore! Giacobbe!! Tua moglie è morta, la sua ultima volontà è stata dare il nome al figlio, e tu lo cambi subito dopo!

[19]Così Rachele morì e fu sepolta lungo la strada verso Efrata, cioè Betlemme. [20]Giacobbe eresse sulla sua tomba una stele. Questa stele della tomba di Rachele esiste fino ad oggi.

Ma com'è che in questo libro dettato da un dio compaiono riferimenti temporali a un tempo presente? Non dovrebbe, per dio, il tempo essere un fattore di poco conto quando stai dettando cose che dovranno sopravvivere per i secolideisecoliamen?

[21]Poi Israele levò l'accampamento e piantò la tenda al di là di Migdal-Eder. [22]Mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a unirsi con Bila, concubina del padre, e Israele lo venne a sapere.

Brava gente, veramente brava gente. Fatemi capire, questo era il popolo eletto, quello preferito da dio, il prediletto?

mercoledì, novembre 22, 2006

<>[9]Dio apparve un'altra volta a Giacobbe, quando tornava da Paddan-Aram, e lo benedisse. [10]Dio gli disse:
«Il tuo nome è Giacobbe.
Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele sarà il tuo nome».

"ehm sì, dio, me l'avevi già detto dopo avermi spaccato il ginocchio... che fa ancora un male cane poi, non è che la prossima volta, anzichè "colui che ha combattuto con dio" puoi chiamarmi "colui che ha giocato a pallone con dio" o "colui che ha preso il tè con dio"?"

Così lo si chiamò Israele. [11]Dio gli disse:«Io sono Dio onnipotente. Sii fecondo e diventa numeroso, popolo e assemblea di popoli verranno da te, re usciranno dai tuoi fianchi.

Re che escono dai fianchi... com'è che nessun regista di horror ha mai raccolto l'assist?

[12]Il paese che ho concesso
ad Abramo e a Isacco
darò a te
e alla tua stirpe dopo di te
darò il paese».

"ehm.... bene.... yo-hooo... ma loro non hanno ancora visto niente di questo paese, non è che poi succede che anch'io...."
"zitto"
"sì, perdono."

[13]Dio scomparve da lui, nel luogo dove gli aveva parlato. [14]Allora Giacobbe eresse una stele, dove gli aveva parlato, una stele di pietra, e su di essa fece una libazione e versò olio. [15]Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato.

Insomma salta fuori che metà posti del mondo hanno un nome in base a cosa dio ha detto lì. Ora non voglio pensare a cos'abbia detto a chi poi ha dato il nome a Bojon (=imprecazione in veneto) o a Bath....




domenica, novembre 19, 2006

Il tribunale giudichi i danni provocati all'incornata di un bue. - Esodo 21:28
(Grandioso, fanno la perizia balistica sulle corna di un bue!)

Il tribunale giudichi i danni provocati dagli animali che si nutrono. - Esodo 22:4
(Hanno osato nutrirsi!!)

Il tribunale giudichi i danni provocati da un fosso o una cisterna scoperti. - Esodo 21:33
(Cioè se qualcuno ci cade dentro? Io giudicherei di più l'imbecillità della vittima...)

Non commettere ingiustizia con le misure ed i pesi. - Lev. 19:35
(può sembrare un invito a non barare sulle misure. In realtà vuol dire che non devi lanciare contro la gente i pezzi di piombo delle bilance)

Non muovere un ceppo di confine per rubare la proprietà di qualcun altro. Deut. 19:14
(Geniale! Grazie dell'idea!)

Non rubare in pubblico. - Lev. 19:13
(Sì, perchè sono tanto idiota da farlo davanti a tutti?)

Spezza il collo ad un vitello presso la valle del fiume in seguito ad un omicidio irrisolto. - Deut. 21:4
(Ma povero vitello! In pratica il principio è che per ogni assassinio irrisolto se ne compie un altro che però possa essere risolto subito)





mercoledì, novembre 15, 2006

Le cose che a volte ti capitano tra le mani!

Tengo sulle ginocchia in questo momento un opuscolo dei "Legionari di Cristo".
In copertina si intuisce già un sentore di integralismo, in particolare nelle parole

Oggi più che mai il mondo ha bisogno di uomini decisi a predicare la verità

Cominciamo bene. Si sa quanta intelligenza si cela dietro chi si fregia della parola "verità" (fatta eccezione ovviamente per me)
Giriamo pagina.

Il 13 gennaio 1041 a Città del Messico un giovane seminarista, Marcial Maciel, fondò insieme con 13 ragazzini il suo primo seminario, dando vita alla congregazione dei Legionari di Cristo.

Marcial Maciel?? Dove ho già visto questo nome?

**flashback**
Dopo decenni di silenzio, nove uomini si sono fatti avanti per accusare di abusi sessuali il capo di un ordine cattolico internazionale. I fatti risalirebbero a quando erano ragazzi e seminaristi.

Gli uomini, in interviste rilasciate negli Stati Uniti e in Messico, hanno raccontato che il Rev. Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, negli anni '40, '50 e '60 li aveva molestati in Spagna e in Italia. Diversi hanno detto che Maciel raccontava di avere il permesso di Papa Pio XII per trovare sollievo nel sesso al dolore fisico.

Tra gli accusatori ci sono un prete, un assistente/consigliere, un professore, un ingegnere e un avvocato. Alcuni di essi, ora 50enni e 60enni, hanno pianto nel corso delle interviste. Tutti hanno raccontato che l'esperienza ancora li tormenta. Hanno detto di essere usciti allo scoperto soltanto ora perchè Papa Giovanni Paolo II non ha risposto alle lettere che due preti avevano inviato attraverso i canali ecclesiastici ufficiali, nel 1978 e nel 1989, per richiedere un'inchiesta, e nel 1994 ha lodato Maciel come «efficace guida per i giovani".

Benone, era giusto per farsi un'idea di chi sono questi che ci deliziano con la loro testimonianza evangelica.
Andiamo avanti.

Da oltre 30 anni i Legionari sono impegnati in una missione in Yucatan, in Messico, dove si prendono cura dei poverissimi e dei bisognosi di aiuto, per contrastare la miseria materiale e morale.

Ooooh bene! Tralasciando cosa intendono per miseria morale, vediamo un po', cos'hanno fatto in 30 anni per gli affamati?

L'impegno dei Legionari ha permesso la costruzione di 230 tra chiese e oratori, realizzando il comandamento di Gesù "andate e predicate".

Ma che bravi! La gente muore di fame e questi costruiscono chiese e oratori! Piuttosto di avere 1000 persone sfamate ma non indottrinate, meglio averne 100 di vive ma ben evangelizzate.
E infina gran finale!!

Il sacerdote legionario ama appassionatamente la chiesa e aderisce con amore ardente e personale al Papa.

Aderire con amore personale al papa?? Vuol dire stargli appiccicato amandolo? Insomma saltargli addosso e violentarlo? Ma andiamo, il papa è troppo vecchio per un sacerdote!

Ebbene signori, siamo nel 2006 ed esiste gente così. Che ovviamente si premura di fornire il conto corrente per le offerte per le nuove vocazioni.

domenica, novembre 12, 2006

[1]Dio disse a Giacobbe: «Alzati, và a Betel e abita là; costruisci in quel luogo un altare al Dio che ti è apparso quando fuggivi Esaù, tuo fratello».

"che poi saresti tu quel dio, no?"
"Che? Ah.... ehm sì sì ero io!"

[2]Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a quanti erano con lui: «Eliminate gli dei stranieri che avete con voi, purificatevi e cambiate gli abiti.

Interessante. La sua famiglia aveva idoli di dei stranieri?

[3]Poi alziamoci e andiamo a Betel, dove io costruirò un altare al Dio che mi ha esaudito al tempo della mia angoscia e che è stato con me nel cammino che ho percorso». [4]Essi consegnarono a Giacobbe tutti gli dei stranieri che possedevano e i pendenti che avevano agli orecchi; Giacobbe li sotterrò sotto la quercia presso Sichem.

Ma certo, chiaramente Giacobbe ha scritto una mappa del tipo "scava dove c'è la X e troverai tutti i gioielli che ho sequestrato". Una garanzia di pensione, coi tempi che correvano con l'inps poi...

[5]Poi levarono l'accampamento e un terrore molto forte assalì i popoli che stavano attorno a loro, così che non inseguirono i figli di Giacobbe.

Grazie tante, avevano sterminato a sangue freddo una città... meglio pensarci due volte prima di avere a che fare con gente del genere...

[6]Giacobbe e tutta la gente ch'era con lui arrivarono a Luz, cioè Betel, che è nel paese di Canaan. [7]Qui egli costruì un altare e chiamò quel luogo «El-Betel», perché là Dio gli si era rivelato, quando sfuggiva al fratello. [8]Allora morì Dèbora, la nutrice di Rebecca, e fu sepolta al disotto di Betel, ai piedi della quercia, che perciò si chiamò Quercia del Pianto.

La nutrice della nonna dei figli di Giacobbe? Vabbè il pianto, ma se hai qualche milione di anni poi è naturale se muori....

giovedì, novembre 09, 2006

[28]Presero così i loro greggi e i loro armenti, i loro asini e quanto era nella città e nella campagna.

Tipico comportamento di chi vuole riscattare l'onore della sorella...

[29]Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case.

Rubano i bambini? E che ne fanno, li portano al campo nomadi e li rasano?

[30]Allora Giacobbe disse a Simeone e a Levi: «Voi mi avete messo in difficoltà, rendendomi odioso agli abitanti del paese, ai Cananei e ai Perizziti, mentre io ho pochi uomini; essi si raduneranno contro di me, mi vinceranno e io sarò annientato con la mia casa».

Che animo nobile questo giacobbe! I suoi figli hanno appena fatto una carneficina, sterminato una città intera, donne, bambini... e la prima cosa che dice è "mi avete messo in difficoltà ora ci vado di mezzo io".
Non bastava un... che so... "Avete compiuto un abominio, il signore non lo perdonerà"?
E dio che fa nel frattempo?
***dissolvenza***
Dio: "ehi sto sentendo come un rumore di voci terrorizzate venire dalla città..... naaa, è solo la mia immaginazione!" (si rigira dall'altra parte del letto)

[31]Risposero: «Si tratta forse la nostra sorella come una prostituta?»

E si trattano uomini donne e bambini come dei kebab?


domenica, novembre 05, 2006

Mitzvot!!

Metti una focaccia per offrirla al Sacerdote. - Numeri 15:20 (Ma certo, il boccone del prete... ora pretendono pure di scegliere il menu!)

Dai la spalla, le mascelle e lo stomaco degli animali macellati al Sacerdote. - Deut. 18:3 (Guarda, della mascella non me ne faccio niente per cui prendi pure, ma la spalla e l'haggis te lo sogni!)

Dai le primizie della tosatura al Sacerdote. - Deut. 18:4 (E che se ne fa delle primizie di tutti? Fodera il tempio di lana?)

Riscatta il primogenito dell'asino dando del bestiame minuto al Sacerdote. - Esodo 13:13 (Io avrei un'idea migliore: il primogenito è mio e se il sacerdote lo vuole deve pagare lui. Però in alternativa offro bestiame minuto, minutissimo... che so, una fiala di vibrioni del colera....)

Rompi il collo dell'asino se il proprietario non intende riscattarlo. - Esodo 13:13 (Molto umano...)

Non lavorare la terra durante il cinquantesimo anno. - Lev. 25:11 (ovvero il giubileo. Qualche idea su come mangeranno tutti quelli che seguiranno questa legge?)

Non salire gradini per arrivare all'altare. - Esodo 20:26 (Ovvero: aspetta 3000 anni che inventino l'ascensore)

Un sacerdote con un'imperfezione fisica non entri nel santuario e non si avvicini all'altare. - Lev. 21:23 (Interessante modo per aggirare il problema della barriere architettoniche)

Non causare ferite ad animali offerti in sacrificio. Lev. 22:21 (Devi convincerli a morire spontaneamente)

Offri due agnelli ogni giorno. - Numeri 28:3 (eh, e come faccio senza un gregge... tra l'altro visto il valore di un agnello, entro un mese sei sul lastrico)

giovedì, novembre 02, 2006

[18]Le loro parole piacquero a Camor e a Sichem, figlio di Camor. [19]Il giovane non indugiò ad eseguire la cosa, perché amava la figlia di Giacobbe; d'altra parte era il più onorato di tutto il casato di suo padre

Ah beh, lui era il più onorato e andava in giro a stuprare qua e là... siamo tutti ansiosi di sapere come sono gli altri del casato...

[20]Vennero dunque Camor e il figlio Sichem alla porta della loro città e parlarono agli uomini della città: [21]«Questi uomini sono gente pacifica: abitino pure con noi nel paese e lo percorrano in lungo e in largo; esso è molto ampio per loro in ogni direzione. Noi potremo prendere per mogli le loro figlie e potremo dare a loro le nostre. [22]

"Ma le loro leggi dicono che una donna ebrea non deve sposare un non ebreo!" fu la risposta della folla.
Già la cosa era impopolare.

Ma solo ad una condizione questi uomini acconsentiranno ad abitare con noi, a diventare un sol popolo: se cioè noi circoncidiamo ogni nostro maschio come loro stessi sono circoncisi. [23]

Ah beh, ora che ha detto che ogni uomo deve circoncidersi saranno tutti contentissimi della novità...

[23]I loro armenti, la loro ricchezza e tutto il loro bestiame non saranno forse nostri? Accontentiamoli dunque e possano abitare con noi!». [24]Allora quanti avevano accesso alla porta della sua città ascoltarono Camor e il figlio Sichem: tutti i maschi, quanti avevano accesso alla porta della città, si fecero circoncidere.

.... infatti accettarono tutti non appena furono menzionati armenti e ricchezza, che come sappiamo rappresentano il filo conduttore della bibbia, un po' quello che la spezia è per Dune e la forza per Guerre Stellari. Insomma una cosa comune tra i romanzi di fantascienza.

25]Ma il terzo giorno, quand'essi erano sofferenti, i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi, i fratelli di Dina, presero ciascuno una spada, entrarono nella città con sicurezza e uccisero tutti i maschi. [26]Passarono così a fil di spada Camor e suo figlio Sichem, portarono via Dina dalla casa di Sichem e si allontanarono.

Bravi! Probabilmente poi c'era una taglia della Lega su Sichem quindi hanno pensato di sterminare tutti per fare un po' di giustizia fai-da-te, che non passa mai di moda.

[27]I figli di Giacobbe si buttarono sui cadaveri e saccheggiarono la città, perché quelli avevano disonorato la loro sorella.

Ma sicuro! Hanno saccheggiato e rubato tutto per l'onore della sorella! Il fatto che a loro sia venuto in tasca qualcosa è del tutto secondario.

martedì, ottobre 31, 2006

[8]Camor disse loro: «Sichem, mio figlio, è innamorato della vostra figlia; dategliela in moglie!

Funzionasse così sempre... "sono innamorato di te: dammiti in moglie!"

[9]Anzi, alleatevi con noi: voi darete a noi le vostre figlie e vi prenderete per voi le nostre figlie.

E perchè no, scambiamo la moglie con una batteria di pentole, e le future figlie con una cadillac. Poi scambiamo la cadillac con un microfono!

[10]Abiterete con noi e il paese sarà a vostra disposizione; risiedetevi, percorretelo in lungo e in largo e acquistate proprietà in esso». [11]Poi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: «Possa io trovare grazia agli occhi vostri; vi darò quel che mi direte. [12]Alzate pure molto a mio carico il prezzo nuziale e il valore del dono; vi darò quanto mi chiederete, ma datemi la giovane in moglie!».

Questo aveva CHIARAMENTE capito come suscitare gli interessi di una famiglia già ricca di suo! La domanda è: saranno così ingordi da accettare proprietà e alleanze in cambio di una figlia?

[13]Allora i figli di Giacobbe risposero a Sichem e a suo padre Camor e parlarono con astuzia, perché quegli aveva disonorato la loro sorella Dina. [14]Dissero loro: «Non possiamo fare questo, dare cioè la nostra sorella ad un uomo non circonciso, perché ciò sarebbe un disonore per noi.

Aaaah sì giusto, il disonore è nella non circoncisione! Ben venga che una sia violentata, se lui è circonciso!

[15]Solo a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta, se cioè voi diventerete come noi, circoncidendo ogni vostro maschio. [16]Allora noi vi daremo le nostre figlie e ci prenderemo le vostre, abiteremo con voi e diventeremo un solo popolo. [17]Ma se voi non ci ascoltate a proposito della nostra circoncisione, allora prenderemo la nostra figlia e ce ne andremo».

La differenza che fa un lembo di carne... perchè sono queste le cose importanti della vita! Se vuoi tenertelo in versione integrale full optional disonori un ebreo... eh beh

sabato, ottobre 28, 2006

[18]Giacobbe arrivò sano e salvo alla città di Sichem, che è nel paese di Canaan, quando tornò da Paddan-Aram e si accampò di fronte alla città. [19]Poi acquistò dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento, quella porzione di campagna dove aveva piantato la tenda. [20]Ivi eresse un altare e lo chiamò «El, Dio d'Israele».

Il suo dio era un altare....?

[1]Dina, la figlia che Lia aveva partorita a Giacobbe, uscì a vedere le ragazze del paese. [2]Ma la vide Sichem, figlio di Camor l'Eveo, principe di quel paese, e la rapì, si unì a lei e le fece violenza.

Subito titoloni del tg5: "EMERGENZA STUPRI A PADDAN-ARAM".

[3]Egli rimase legato a Dina, figlia di Giacobbe; amò la fanciulla e le rivolse parole di conforto. [4]Poi disse a Camor suo padre: «Prendimi in moglie questa ragazza».

Pensare che tempi! Ora al massimo le parole di conforto sono "sta ferma!!". Certo ora non si torna a casa dicendo "uè papi mi compri una moglie?"

[5]Intanto Giacobbe aveva saputo che quegli aveva disonorato Dina, sua figlia, ma i suoi figli erano in campagna con il suo bestiame. Giacobbe tacque fino al loro arrivo.

Le notizie corrono proprio in fretta... Sichem non fa a tempo a violentare Dina che la cosa arriva alle orecchie di Giacobbe prima ancora che i figli tornino a casa!

[6]Venne dunque Camor, padre di Sichem, da Giacobbe per parlare con lui. [7]Quando i figli di Giacobbe tornarono dalla campagna, sentito l'accaduto, ne furono addolorati e s'indignarono molto, perché quelli aveva commesso un'infamia in Israele, unendosi alla figlia di Giacobbe: così non si doveva fare!

"Così non si doveva fare". Ma che bello, adesso si mettono pure a fare la morale tipo grillo parlante bacchettone. Però sì, effettivamente se uno mi violenta la sorella l'unica cosa che dico è "così non si fa!".

martedì, ottobre 24, 2006

Non avere relazioni omosessuali. - Lev. 18:22
Non avere relazioni omosessuali con tuo padre. - Lev. 18:7
Non avere relazioni omosessuali con il fratello di tuo padre. - Lev. 18:14
(La bibbia è veramente user friendly! Ti dice una cosa, poi pensando che tu non abbia capito te la rende più semplice facendo degli esempi!)


Non avere relazioni sessuali con una donna in periodo mestruale. - Lev. 18:19
(Ah guarda, se non me lo dicevi tu...)

Non sposarti con chi non è ebreo. - Deut. 7:3
(Non erano gli ebrei a lamentarsi del razzismo?)

Non castrare nessun maschio (compresi gli animali). - Lev. 22:24
(Come vuoi. Ora scusa ma mi vado a bollire un bel cappone)

Non mangiare creature che vivono nell'acqua e non sono pesci. - Lev. 11:43
(Passi per la balena: seppur tantotanto buona, magari si può evitare. MA ora con permesso devo servire la pepata di cozze)

Non trarre beneficio dalla carne di un bue condannato per essere lapidato. Esodo 21:28
(Un bue condannato alla lapidazione? Oibò, mi immagino il processo:"Ha qualcosa da dire in sua difesa?" "Mooooooo" "Ok era la sua ultima possibilità, la condanno alla lapidazione!". Tra l'altro, per cosa? Adulterio?)

Non mangiare la carne di animali feriti a morte. - Esodo 22:30
(Eh vivaddio, prima aspetta che siano morti!)

Non mangiare carne e latte cotti insieme. - Esodo 23:19
(Contento te... il mio cheesburger e il mio carrè al latte ti mandano una cartolina!)

Non mangiare creature che strisciano sulla terra. - Lev. 11:41
(Bravo. Però ti garantisco che questi escargot sono parecchio buoni)

Non mangiare sangue. - Lev. 3:17
(Vabbè il pudding inglese non è poi 'sta gran prelibatezza dai...)

Chi ha fatto voto di Nazireato lasci crescere i propri capelli. - Numeri 6:5
(Uh, se giuro di compiere un reato nazista devo diventare capellone? Credevo il contrario!)




sabato, ottobre 21, 2006

[31]Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel «Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva». [32]Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca. [33]Per questo gli Israeliti, fino ad oggi, non mangiano il nervo sciatico, che è sopra l'articolazione del femore, perché quegli aveva colpito l'articolazione del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.

Non si mangia il nervo sciatico perchè dio aveva colpito Giacobbe lì.
Mmm ok, provo a ripeterlo, magari mi sovviene il senso.
Non si mangia il nervo sciatico perchè dio aveva colpito Giacobbe lì.
Niente, continua ad essere un'assurdità.

[1]Poi Giacobbe alzò gli occhi e vide arrivare Esaù che aveva con sé quattrocento uomini. Allora distribuì i figli tra Lia, Rachele e le due schiave; [2]mise in testa le schiave con i loro figli, più indietro Lia con i suoi figli e più indietro Rachele e Giuseppe. [3]Egli passò davanti a loro e si prostrò sette volte fino a terra, mentre andava avvicinandosi al fratello. [4]Ma Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.

Esaù piangeva pensando ai costi che aveva sostenuto per muovere 400 uomini per niente, Giacobbe piangeva perchè se l'era un po' fatta sotto. Ma ufficialmente era pianto da fratello ritrovato.

[5]Poi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: «Chi sono questi con te?». Rispose: «Sono i figli di cui Dio ha favorito il tuo servo». [6]Allora si fecero avanti le schiave con i loro figli e si prostrarono. [7]Poi si fecero avanti anche Lia e i suoi figli e si prostrarono e infine si fecero avanti Rachele e Giuseppe e si prostrarono. [8]Domandò ancora: «Che è tutta questa carovana che ho incontrata?». Rispose: «E' per trovar grazia agli occhi del mio signore».

Tradotto: era per corromperti, genio!

[9]Esaù disse: «Ne ho abbastanza del mio, fratello, resti per te quello che è tuo!». [10]Ma Giacobbe disse: «No, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, accetta dalla mia mano il mio dono, perché appunto per questo io sono venuto alla tua presenza, come si viene alla presenza di Dio, e tu mi hai gradito.

Ok, tutti felici e tutti contenti. Ma a questo punto mi sovviene un interrogativo: cosa diavolo se li è portati a fare 400 uomini?

[11]Accetta il mio dono augurale che ti è stato presentato, perché Dio mi ha favorito e sono provvisto di tutto!». Così egli insistette e quegli accettò.

Ah, il vecchio trucco del far finta di rifiutare i regali! Certe cose non cambiano mai!

mercoledì, ottobre 18, 2006

[23]Durante quella notte egli si alzò, prese le due mogli, le due schiave, i suoi undici figli e passò il guado dello Iabbok. [24]Li prese, fece loro passare il torrente e fece passare anche tutti i suoi averi. [25]Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora.

Chi sarà mai quest'uomo misterioso? Secondo Studio Aperto non ci sono dubbi: l'aggressore era extracomunitario e voleva violentarlo lanciando un pitbull dal cavalcavia.

[26]Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui.

Qui la bibbia non si premura di spiegare chi colpisce chi. Grammaticalmente parlando, sembrerebbe che Giacobbe colpisca l'avversario dietro al ginocchio e per qualche motivo invece si sloghi il suo. Ma è più logico pensare che sia stato l'aggressore! Notevole comunque, si sfidavano a colpi di judo...

[27]Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!».

"Oddio" esclamò Giacobbe "O è un vampiro o sono i falchi della notte!"
Comunque sì, capita tutti i giorni anche a me di chiedere a chi mi mena una benedizione. In un film d'azione l'aggressore avrebbe detto "ma certo, ecco la mia benedizione muahahahah!!" sferrando un calcio deciso sullo stomaco.

[28]Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». [29]Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». [30]Giacobbe allora gli chiese: «Dimmi il tuo nome». Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?». E qui lo benedisse.

Giacobbe non è che brillasse per arguzia eh! Questo ha appena detto "hai combattuto con dio" e lui chiede chi sia quello con cui si è menato.
"Scusa, misterioso aggressore, se io sono Israele perchè combatto con tutti, tutto ciò che si chiamerà così sarà circondato da gente che lo vuole sterminare?"
"Noooo tranquillo..."

lunedì, ottobre 16, 2006

Il giovane Isoruku Sakamashiro era fiero delle sue profonde convinzioni cristiane, ma non poteva farne molto parola in giro. Era infatti nato in Giappone a metà degli anni ’20, in un’epoca in cui lo shintoismo e il culto dell’imperatore erano la religione di stato. Le cose non migliorarono con la guerra contro gli USA, Sakamashiro dovette seguire il proprio culto in gran segreto, per paura che fosse indicato come spia americana.

Una cosa però era sicura: il cristianesimo sancisce che non esiste un omicidio che sia giustificato. Se si fosse trovato in battaglia, lui non avrebbe mai sparato, neanche per difendersi. Se uccideva andava all’inferno.

Per sua fortuna, non fu destinato a Iwo Jima o a Okinawa, ma a una tranquilla batteria contraerea nella città di Hiroshima.
Il tempo scorreva tranquillo, ma dopo qualche mese le notizie avevano cominciato a farsi più brutte ed strane sagome nel cielo giapponese avevano iniziato a fare capolino.

Sakamashiro riuscì a evitare di dover sparare, finchè un bel giorno di agosto accadde un fatto inconsueto. Il suo superiore, Chuici Katamoto, si avvicinò e disse:"Giovane Isoruku, so che tu coltivi la morale cristiana. Non è un problema per me, ma ho notato che non hai mai sparato un colpo e il tuo cannone è ancora avvolto nel cellophane. Se non abbatti nessun aereo, qualcuno potrà insospettirsi."

In quel momento l’aria fu solcata da un aereo americano. Uno solo! Cosa ci faceva tutto lì per conto suo?
"Sakamashiro! Devi abbatterlo!"
"Non posso, quell’aereo ha 8 uomini di equipaggio, non posso uccidere 8 uomini!"
"Ma se non lo fai ucciderà migliaia di persone! E’ un omicidio a fin di bene!"
"No, secondo la mia religione non esiste un omicidio per giusta causa! L’omicidio non è MAI la giusta via!"
"E allora come vuoi fare per fermare quegli americani?"
"Proverò a convincerli da quaggiù, magari si pentiranno e torneranno indietro! Ehiiii lassù, mi sentite? Dio non vuole che voi ci uccidiate, io ho pietà di voi quindi non vi sparo, ma voi tornare indietro!!! Oh... me ne accorgo solo ora, quell’aereo ha scritto Gay sulla carlinga... quelli non sono timorati di dio! Però non posso ucciderli lo stesso..."

Il suo superiore era allibito, come in trance, ma fu subito risvegliato da un fischio sordo. Contemporaneamente l’aereo americano virò di 180° e tornò indietro. Una luce accecante e un’onda d’urto apocalittica investirono la città, compresa la postazione del povero cristianissimo Sakamashiro.
L’ultima cosa che il giovane vide fu un immenso fungo nel cielo, poi più nulla. I suoi ultimi pensieri furono "E’ vero, saranno morte 100.000 persone, ma almeno io non ho ucciso nessuno!"


Ebbene in verità vi dico, non è la vita del giovane Sakamashiro simile a quella di un medico a cui i pazienti chiedono di staccare la spina? Non si tratta forse di scegliere di togliere una vita per fare del bene? Il giovane che si rifiuta di sparare al bombardiere causando la morte dei suoi compratrioti non è forse il medico che si rifiuta di staccare la spina causando una prolungata sofferenza a un’altra persona? Non è lo stesso principio in discussione? Ovvero, si può uccidere a fin di bene? La risposta, ci dimostra il povero Isoruku, è sì.

venerdì, ottobre 13, 2006

Ug era depresso. Sua moglie l’aveva lasciato. Per consolarsi si era preso altre 3 mogli, ma non bastava. Sconsolato, passeggiava nella brughiera in compagnia dei suoi pensieri. All’ennesima ricaduta di tristezza, scagliò una pietra davanti a sè, e vide che la pietra rotolava giù dal pendio senza fermarsi. "Uhmmm" pensò "se quella pietra può rotolare all’infinito, con una pietra più grande potrei muovermi insieme a lei! E poi la parola rolling stone mi dice qualcosa..."
Ug prese un grosso masso vicino alla sua caverna, e con molta pazienza lo intagliò fino a ottenere un disco molto spesso. Al centro ci mise un bastone, e sopra lo collegò a due assi di legno per appoggiarvi oggetti.
"Questa mia invenzione rivoluzionerà il mondo!! Non vedo l’ora di mostrarla al Santo Padre!"


Ug tornò nella caverna vaticana che tante delusioni gli aveva dato quando gli venne proibito di accendere fuochi.
"Cosa c’è stavolta?" borbottò il papa.
"Questa volta vedrà che la mia invenzione soddisferà anche la Chiesa! Si chiama ruota, serve per andare più veloci, per trasportare le merci con comodità..."
"A che serve trasportare le merci con comodità? Abbiamo già gli schiavi che lo fanno a piedi!"
"Beh" dubitò Ug "Potremmo liberare gli schiavi!"
"Non la leggi la bibbia? Abramo aveva tanti schiavi, e il signore non ha mai detto di liberarli"
"Ma comunque c’è sempre la sua prima funzione... potremo viaggiare più velocemente, conoscere nuove genti, imparare dalla loro cultura..."
"Conoscendo troppe genti la nostra identità cristiana verrà intaccata, e il mondo cadrà vittima del relativismo che nega la superiorità del nostro pensiero! Vuoi che succeda questo?" tuonò di nuovo il papa.
"No, ma potremo se non altro commerciare con loro e arricchirci un po’!"
"La ricchezza corrompe l’anima. La vostra almeno. Quella "ruota" porterà la corruzione e il gretto materialismo nella nostra epoca, la nostra identità cristiana verrà inquinata e la gente penserà di poter fare a meno della fede!"
"Ma la ruota porterà il benessere!" disse incredulo Ug.
"Il benessere terreno è fallace ed effimero, e potrebbe allontanare la gente dal vero benessere, quello spirituale!
"E questa caverna decorata con oro e diamanti?"
"E’ tutto per meglio onorare dio! E poi è quello che voi sottoposti volete. Ora fuori, la tua ruota è un dono del maligno!" terminò il papa.

giovedì, ottobre 12, 2006

<>[1]Alla mattina per tempo Làbano si alzò, baciò i figli e le figlie e li benedisse. Poi partì e ritornò a casa.
[2]Mentre Giacobbe continuava il viaggio, gli si fecero incontro gli angeli di Dio. [3]Giacobbe al vederli disse: «Questo è l'accampamento di Dio» e chiamò quel luogo Macanaim.

"Ehm.... no! Questo è il tuo, quello di dio è quello da cui siamo partiti!"
Ma a Giacobbe piaceva troppo dare nomi alle cose e ai luoghi.

[4]Poi Giacobbe mandò avanti a sé alcuni messaggeri al fratello Esaù, nel paese di Seir, la campagna di Edom. [5]Diede loro questo comando: «Direte al mio signore Esaù: Dice il tuo servo Giacobbe: Sono stato forestiero presso Làbano e vi sono restato fino ad ora. [6]Sono venuto in possesso di buoi, asini e greggi, di schiavi e schiave. Ho mandato ad informarne il mio signore, per trovare grazia ai suoi occhi».

Ah bello! Per ingraziarsi il fratello, incazzatissimo per i ecchi attriti, gli va a dire "sono diventato ricchissimo! La benedizione che ti ho ciulato funziona!"

[7]I messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: «Siamo stati da tuo fratello Esaù; ora egli stesso sta venendoti incontro e ha con sé quattrocento uomini».

Che si aspettavano, il comitato di benvenuto?

[8]Giacobbe si spaventò molto e si sentì angosciato; allora divise in due accampamenti la gente che era con lui, il gregge, gli armenti e i cammelli. [9]Pensò infatti: «Se Esaù raggiunge un accampamento e lo batte, l'altro accampamento si salverà».

Un ragionamento militare che non fa una grinza, Rommel chi era a confronto? Scappare tutti no? Se Esaù ha più uomini, marcerà più lentamente, perchè farsi ammazzare metà persone?

[10]Poi Giacobbe disse: «Dio del mio padre Abramo e Dio del mio padre Isacco, Signore, che mi hai detto: Ritorna al tuo paese, nella tua patria e io ti farò del bene, [11]io sono indegno di tutta la benevolenza e di tutta la fedeltà che hai usato verso il tuo servo.

Eh, ci si accorge di tutta questa benevolenza quando ci si trova con quattrocento uomini incazzati che ti corrono dietro!
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mercoledì, ottobre 11, 2006

E se ci fosse stato un vero cristiano?

Inauguro oggi un nuovo filone di sermoni: cosa sarebbe successo se in determinati momenti della storia ci fosse stato un integralista cristiano a decidere? Se l'homo sapiens avesse inventato il cristianesimo prima ancora di imparare a camminare?

Il giovane Ug aveva appena finito la sua battuta di caccia e stava tornando nella sua caverna dalle sue mogli. Il suo nome non è che gliel'avesse dato qualcuno, semplicemente era associato per pura casualità a quel fonema.
Pioveva a dirotto, tuonava e lampeggiava, e il vento era quasi insopportabile. Mentre Ug e le mogli Ob, Pruh e Eht rosicchiavano la carne di un cervo da poco cacciato, un rumore fortissimo li spaventò.
"Oddio, è la collera divina!" urlò Eht (traduciamo per comodità i fonemi primitivi). "Beh a me sembra più un albero appena caduto" disse timidamente Ug. La moglie lo guardò malissimo perchè Ug aveva dubitato del Signore, ma dovette ricredersi quando fuori vide un albero effettivamente caduto. "E' caduto per la collera divina, però".
Una settimana dopo la pioggia era solo un ricordo, ma l'albero rinsecchito era ancora là che giaceva al suolo. Quella sera ci fu un'altra tempesta, e un rumore ancora più forte spaventò a morte la famigliola. "Eh questa volta è veramente la collera divina!" sentenziò Ob. Ug andò a vedere fuori dalla caverna, e vide l'albero caduto in fiamme. Un fulmine l'aveva colpito.
"ooooh!!" esclamò "cos'è quella strana cosa gialla attorno all'albero? emana un intenso calore!"
Ug rimase come impietrito davanti alla scoperta, tanto che non si ricordò di avere ancora in mano la coscia dell'animale che stava mangiando. Quando se ne accorse, trovò che questa strana cosa aveva alterato le sembianze della carne: ora era diversa, calda, più morbida. Era cotta!
Contemporaneamente, Ug vide che tutti gli animali fuggivano da quella strana cosa.
Insomma, questo FUOCO poteva rivelarsi davvero utile! Avrebbe potuto regalare chissà quali vantaggi all'umanità. Ug volle imparare a creare da solo il fuoco, senza bisogno di fulmini, e ci riuscì dopo molto tempo utilizzando due semplici pietre. Chiaramente bisognava sottoporre la scoperta al papa!

Ug si presentò in Vaticano, un'imponente caverna dotata di tutti i comfort, e chiese udienza al papa. Una volta dentro, prese due pietre focaie e con gran stupore del papa, accese una fiamma su un ramo.
"Con questa cosa potremo cuocere i nostri cibi, spaventare gli animali, cuocere i mattoni per costruire case migliori, e chissà quali altre cose!" gongolò Ug.
Il papa volle toccare quella strana creatura, ma subito ritirò la mano ustionata.
"Questa cosa può fare molto male! Può essere pericolosa, può uccidere!" disse allarmato il papa. "E' un'invenzione che va contro la vita, il fuoco si userà in guerra, si uccideranno persone, le case bruceranno..."
"Sì è vero, ma i benefici sono indiscutibili, mentre contro le guerre potremmo creare le Nazioni Unite, la diplomazia... potremmo godere dei benefici e tentare di limitare gli svantaggi!"
"Solo dio può decidere quando accendere un fuoco!" lo interruppe il papa "Quando vuole, fa scendere dal cielo le sue saette e crea le fiamme. Tu hai voluto sostituirti a dio con queste tue due pietre, non ne hai il diritto."
"Ma è possibile farlo con due pietre, se dio non avesse voluto non mi avrebbe fatto scoprire..."
"Silenzio" tuonò il pontefice "E' un'invenzione pericolosa e non dovrà mai essere adottata!"


Sostituite "fuoco" con "ricerca sulle staminali", "procreazione assistita" e chi più ne ha più ne metta. Tutte scoperte "pericolose che vanno contro la vita, di gente che vuole avere potere su cose che solo dio può gestire"

martedì, ottobre 10, 2006

[43]Làbano allora rispose e disse a Giacobbe: «Queste figlie sono mie figlie e questi figli sono miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e quanto tu vedi è mio. E che potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che esse hanno messi al mondo?

"questi figli sono tuoi figli ??!!" urlò Giacobbe, che in quel momento capì che tutta la sua prole derivava da una sequela di rapporti incestuosi

[44]Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza io e te e ci sia un testimonio tra me e te». [45]Giacobbe prese una pietra e la eresse come una stele.

Sì ecco, raccogliere pietre è la soluzione di Giacobbe per tutto!

[46]Poi disse ai suoi parenti: «Raccogliete pietre», e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio. Poi mangiarono là su quel mucchio. [47]Làbano lo chiamò Iegar-Saaduta, mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed.

Bravi, io lo chiamerei mucchio di pietre...

[48]Làbano disse: «Questo mucchio sia oggi un testimonio tra me e te»; per questo lo chiamò Gal-Ed [49]e anche Mizpa, perché disse: «Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo più l'un l'altro.

Un mucchio di pietre è il testimone ideale: non può essere ucciso, è sempre disponibile, e soprattutto non può parlare.

[50]Se tu maltratterai le mie figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, non un uomo sarà con noi, ma bada, Dio sarà testimonio tra me e te». [51]Soggiunse Làbano a Giacobbe: «Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretta tra me e te. [52]Questo mucchio è testimonio e questa stele è testimonio che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte per fare il male.

Cioè poligamia va bene, ma solo finchè è con le sue figlie. Alla fine il cippo e la stele sono una primordiale forma di confine. Solo in seguito si scoprì che era molto più comodo un confine lineare piuttosto che verticale.

[53]Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi». Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco. [54]Poi offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi mangiarono e passarono la notte sulle montagne.

Ovviamente dio non dice "guardate che io sono unico eh, di dio ce n'è uno solo!!". Questo perchè mentre stava per dirlo è venuto il dio di Nacor e l'ha zittito.

domenica, ottobre 08, 2006

Sermone domenicale

In caso di divorzio, scrivi un atto di ripudio. - Deut. 24:1
(che avanti questi ebrei, i cristiani migliaia di anni dopo non ci sono ancora arrivati al divorzio)

Un uomo non si risposi con la propria moglie se lei è stata sposata con un altro. - Deut. 24:4
(ma come? Uno ha già l'atto di ripudio pronto, in caso di necessità)

L'uomo sposi la vedova del proprio fratello se questa è senza figli. - Deut. 25:5
(qualche accenno alla volontà della vedova? oibò, non ne vedo)

La vedova non si risposi fino a quando non saranno rimossi i legami con i fratelli del marito. - Deut. 25:5
(insomma un incentivo al fratricidio se tuo fratello si sposa una gran sgnacchera)

Chi seduce una vergine non ancora fidanzata le paghi la dote nuziale o, se il padre di lei non acconsente, una somma pari alla dote nuziale. - Esodo 22:15-16
(speriamo che non mi arrivi da un giorno all'altro un pacco di conti da pagare...)

Chi seduce una vergine la sposi (se lei è d'accordo a sposarsi). - Deut. 22:29
(spero non valga la regola del silenzio-consenso)

In questo caso non la si ripudi. - Deut. 22:29
(addio piano B)

Non mettere l'olio nelle offerte di cibo. - Numeri 5:15
(io volevo offrire del pinzimonio, come la mettiamo?)

Non mettere l'incenso nelle offerte di cibo. - Numeri 5:15
(vabbè neanche il cianuro se è per questo)

Non avere relazioni sessuali con tua madre. - Lev. 18:7
(toh, mi ricordo un caso opposto qualche episodio addietro nella bibbia)

Non avere relazioni sessuali con la moglie di tuo fratello. - Lev. 18:8
(prima devi ucciderlo)

Non avere relazioni sessuali con tua sorella. - Lev. 18:9
(aehm**abramo**aehm)

Non avere relazioni sessuali con la figlia della moglie di tuo padre. - Lev. 18:11
(oooooh si mettono pure a fare i giochini di parole! A casa mia la figlia di etc etc si chiama sorella)

Non avere relazioni sessuali con la figlia di tuo figlio. - Lev. 18:10
(suppongo che quando mio figlio avrà una figlia in maggiore età, quaggiù sarà chiuso per cessata attività, quindi troppi pericoli non ne vedo)


giovedì, ottobre 05, 2006

[34]Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Làbano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò. [35]Essa parlò al padre: «Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne»

"Ellamadoooonna!!" (con accento milanese) disse Labano "Addirittura da non poterti alzare! Vabbè che non hanno ancora inventato gli assorbenti, ma dio bono..."

[36]Giacobbe allora si adirò e apostrofò Làbano, al quale disse: «Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti sia messo a inseguirmi? [37]Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che hai trovato di tutte le robe di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti e siano essi giudici tra noi due.

ehm.... i parenti di Labano sono anche parenti di Giacobbe... ma credo che le figlie/mogli siano più dalla parte di chi ha loro fornito prestazioni per 13 anni....

[38]Vent'anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e i montoni del tuo gregge non ho mai mangiato.

"E come mai quel cartello "ristorante da Giacobbe, specialità agnello"?"
"Errore di battitura."

[39]Nessuna bestia sbranata ti ho portato: io ne compensavo il danno e tu reclamavi da me ciò che veniva rubato di giorno e ciò che veniva rubato di notte.

Grandioso, Giacobbe faceva anche da compagnia assicurativa, e Labano tra l'altro poteva truffarlo a piacimento facendo rubare le sue stesse pecore!

[40]Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo e il sonno fuggiva dai miei occhi. [41]Vent'anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte.

OMMIODDIO! "ho servito 6 anni per il tuo gregge" vuol dire che voleva sposarsi anche le pecore?

[42]Se non fosse stato con me il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro».

"il terrore di Isacco". Bel termine per indicare l'articolo 18... per Labano era troppo incasinato licenziarlo, aveva i sindacati alle costole, e allora aveva provato con il mobbing.

mercoledì, ottobre 04, 2006

A destra, sotto i link, trovate un innocuo sondaggio: dedicateci 2 secondi, può aiutarmi a capire su che argomenti concentrarmi! Che non si dica che il Culto non è democratico!

lunedì, ottobre 02, 2006

Il diritto a morire è di chi cadeva da piccolo

C'era una volta un munifico benefattore, che regalò a un uomo un'auto. Dopo qualche decennio, per cause accidentali, la macchina si ruppe irreparabilmente e divenne inutilizzabile. L'uomo dovette, seppur a malincuore, rottamarla e liberarsene.

La domanda è: il benefattore dovrebbe opporsi al fatto che l'auto che ha regalato venga rottamata?
Chiaramente no, sarebbe la risposta: chi riceve in dono qualcosa ne diventa il possessore.

Per i cristiani evidentemente no.

La vita è un dono diddio, e pertanto non appartiene all'uomo. Se dio vuole che questo suo "dono" si riduca a una prigione, sia fatta la sua volontà. Che dire, se il cristianesimo fosse nato prima avrebbe condannato l'invenzione blasfema della ruota e del fuoco.
Fortunatamente non c'era, e ora abbiamo ruote a volontà. Ma per quanto riguarda il rispetto della vita umana, ancora non ci siamo.

Poco tempo fa mi sono trovato a perdere un aereo: ho aspettato in un piccolo aeroporto per 24 ore. Una giornata si allunga a dismisura quando puoi solo star seduto a guardare le lancette dell'orologio e la gente che, a differenza tua, non deve aspettare e sta per imbarcarsi.
Ecco, sono state per me 24 ore traumatiche. Immaginatevi dunque questa condizione, aspettare guardando le lancette, protratta per il resto di una vita umana. Non prigioniero di un piccolo aeroporto di provincia, ma del proprio stesso corpo. Odiare quella prigione a tal punto da disprezzare la propria vita, che ormai non può più assumere alcun connotato positivo.
Il diritto alla morte è legato al diritto alla vita così come un'ombra è legata a un corpo.
Eppure qualcuno, in abito ingioiellato, non lo permette. "Difendere la vita", dicono. Ciò che è difeso è solo un'antica concezione delle cose che non deve trovare spazio in una società evoluta.
I cristiani non ritengono che una persona sia responsabile della propria vita, la deresponsabilizzazione è uno dei tratti più salienti di questa religione: la persona debole sente il bisogno di sentirsi subordinato a qualcuno di importante che sa quello che fa. E per convincersi che questa concezione corrisponde a realtà, rinuncia di propria volontà a una serie di diritti elementari, quale appunto il diritto di gestire la propria vita e, all'occorrenza, di terminarla.
Non solo: inibisce lo stesso diritto a chi è libero da questi complessi.
Perchè io, se per una qualsiasi causa, diventassi un soprammobile paralizzato dai capelli in giù, non potrei decidere di morire dignitosamente? La risposta "perchè i cristiani non vogliono" è poco soddisfacente per uno che ha perso tutto, che sa di aver sparato l'ultima cartuccia e non vuole finire come una pianta da salotto.
E tutto questo perchè? "Perchè la vita è un dono diddio". Buffonate: se davvero fosse così, allora diventerebbe molto presto mia per usucapione. Già, perchè non è stato un omino invisibile a modellarla. IO ho imparato a camminare, IO ho imparato a parlare, IO ho imparato a scrivere, IO mi sono subito le prese in giro delle elementari, IO ho plasmato la mia personalità scegliendo interessi, priorità e convinzioni, IO ho conquistato le mie glorie e ho subito le mie disfatte. Io, non dio. E quindi IO devo poter decidere quando questa vita che ho coltivato e innaffiato per anni deve finire.
Grazie, benefattore, della macchina. Ma ora non può più muoversi e non posso ripararla, quindi non puoi impedirmi di liberarmene perchè mi occupa spazio in garage.