mercoledì, agosto 30, 2006

[12]Giacobbe rivelò a Rachele che egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al padre. [13]Quando Làbano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro, lo abbracciò, lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue vicende. [14]Allora Làbano gli disse: «Davvero tu sei mio osso e mia carne!». Così dimorò presso di lui per un mese.

Eh vivaddio, così non vale! Uno si fa un mazzo così per organizzarsi le vacanze di una settimana in un ostello che cade a pezzi, e questo ottiene un mese di soggiorno gratuito dicendo "ehi ciao, sono un tuo parente, ecco la mia storia!"

[15]Poi Làbano disse a Giacobbe: «Poiché sei mio parente, mi dovrai forse servire gratuitamente? Indicami quale deve essere il tuo salario»

eh i rapporti tra datore e dipendente sono un po' cambiati nel frattempo...

[16]Ora Làbano aveva due figlie; la maggiore si chiamava Lia e la più piccola si chiamava Rachele. [17]Lia aveva gli occhi smorti, mentre Rachele era bella di forme e avvenente di aspetto, [18]perciò Giacobbe amava Rachele. Disse dunque: «Io ti servirò sette anni per Rachele, tua figlia minore». [19]Rispose Làbano: «Preferisco darla a te piuttosto che a un estraneo. Rimani con me».

Vediamo un po', 7 anni sono 84 mensilità. Facendo finta che la paga sia quella di un buon operaio attuale, attorno agli 800 euro, risulta che Rachele ne sia costati 67.200.
Non solo: se Giacobbe li avesse debitamente investiti, a un tasso d'interesse normale del 2%, si sarebbe trovato dopo 7 anni con in tasca l'equivalente di più di 70.000 euro, con cui poteva comprarsi Rachele e tenersi da parte qualche spicciolo per sè. Poco furbo, il ragazzo. Indegno di un ebreo, oserei dire!

[20]Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni tanto era il suo amore per lei. [21]Poi Giacobbe disse a Làbano: «Dammi la mia sposa, perché il mio tempo è compiuto e voglio unirmi a lei».

"Ah, perchè" rispose Labano "vuoi dire che finora non l'hai fatto? Non hai trovato un momento in cui non c'ero per approfittarne? In tutto questo tempo?"
"Se me l'avesse già data, ti pare che resistevo 7 anni?"

La spiegazione di Giacobbe fu molto esauriente.

[22]Allora Làbano radunò tutti gli uomini del luogo e diede un banchetto. [23]Ma quando fu sera, egli prese la figlia Lia e la condusse da lui ed egli si unì a lei.

Dunque, gli danno la figlia sbagliata. Giacobbe, per buona misura, "si unisce" lo stesso. Anche se la voce era quella di Lia (ammesso che fosse talmente tanto buio da non riconoscerla, anche solo come corporatura), vai con l'unione, che dopo 7 anni uno avrà anche un po' di voglia...

[24]Làbano diede la propria schiava Zilpa alla figlia, come schiava. [25]Quando fu mattina... ecco era Lia!

Bello, bravo, ottima recita. Hai vissuto con quella famiglia per 7 anni e vuoi far finta di non aver riconosciuto una figlia dall'altra?
In realtà le cose andarono così:
"Ehi ma mi ha sposato con te! Io volevo quell'altra..... evabbè senti, io qui altri 7 anni non sto ad aspettarli! Vieni qua! Poi domani porto a Labano lo scontrino e vediamo se me la cambia!"

sabato, agosto 26, 2006

[1]Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli orientali. [2]Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perché a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande. [3]Quando tutti i greggi si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del pozzo. [4]Giacobbe disse loro: «Fratelli miei, di dove siete?».

Elementare, tu arrivi in un paese straniero e chiedi alla gente di dov'è. Giacobbe vide la scena della pietra e subito dopo scrisse "Like a rolling stone".

Risposero: «Siamo di Carran». [5]Disse loro: «Conoscete Làbano, figlio di Nacor?». Risposero: «Lo conosciamo». [6]Disse loro: «Sta bene?». Ris.posero: «Sì; ecco la figlia Rachele che viene con il gregge». [7]Riprese: «Eccoci ancora in pieno giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al bestiame e andate a pascolare!». [8]Risposero: «Non possiamo, finché non siano radunati tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge»

Hmmm sì interessante spaccato di vita campestre, mi sfugge come mai Giacobbe si sia messo a dare ordini ai pastori dicendo loro tra l'altro di andare a pascolare.

[9]Egli stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il bestiame del padre, perché era una pastorella. [10]Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti, rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua madre. [11]Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce.

Questo Giacobbe è decisamente un tipo di poche parole. Vede la pastorella, muove la pietra, la bacia. Poi sul piangere ad alta voce... beh mi sento di dire che non è stata poi una grande mossa. Rachele subito pensò "Oddio questo ha avuto il primo bacio solo adesso... guarda come piange!"

domenica, agosto 20, 2006

NAPOLI - L'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, prega la Madonna per ottenere uno stop alle violenze a Napoli.

Apperò! Facciamo due conti!
  • Se lui prega per ottenere la fine della criminalità, implicitamente dice che non è d'accordo col disegno divino e chiede di cambiarlo.
  • Se prega la madonna, ritiene lei responsabile. Se non altro per il fatto di non essere ancora intervenuta.
  • Se la madonna intervenisse, dovrebbe entrare nelle menti di migliaia di persone e convincere loro di smetterla col crimine. Boom dei ritorni a scuola, e la polizia non viene più bersagliata quando interviene. Ora mi domando: chissà che sensazione si prova quando una divinità si intrufola nei tuoi neuroni e viaggia attraverso le tue sinapsi invertendo il tuo pensiero. E il libero arbitrio, l'abbiamo lasciato negli altri pantaloni?
  • Questa richiesta implica che, naturalmente, non è colpa di nessuno se c'è questa situazione. E' un flagello divino, e bisogna chiedere aiuto al divino per venirne fuori, con le proprie forze non ci si riesce.
  • Ma visto che la madonna è tanto potente, perchè chiedere di fermare la criminalità solo a Napoli? E le altre città, poverine?

E segnaliamo l'ultima uscita del papa:

CASTELGANDOLFO (Roma) - Il troppo lavoro rischia indurire il cuore, anche quello del Papa e dei suoi più "alti" collaboratori. Il monito arriva direttamente da Benedetto XVI e per farlo si serve di alcune frasi riportate nel "De consideratione", un breve scritto che San Bernardo indirizzò al papa Eugenio III, già proprio discepolo al monastero cistercense di Chiaravalle.

Il Pontefice durante l'Angelus ai fedeli riuniti nel cortile della residenza estiva di Castel Gandolfo, ha voluto sottolineare così che è bene "guardarsi
dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l'ufficio che si ricopre, perché le molte occupazioni conducono spesso alla durezza del cuore", aggiungendo anche "quanto sia utile" il richiamo del santo, vissuto tra l'XI e il XII secolo, al primato della preghiera e della contemplazione. Sull'esempio di San Bernardo il Pontefice ha poi sottolineato l'importanza "del raccoglimento interiore quale elemento essenziale della pietà".

Insomma, non coltivate troppe attività, non lavorate sodo, perchè l'importante è pregare. Un'ottima lezione di vita che non può che migliorare questo nostro secolo.

Oh basta, questo mondo mi ha stufato, credo che affogherò questo strazio nei kaiserschmarrn fino a venerdì! Andate in pace.

venerdì, agosto 18, 2006

[15]Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto».

"Sì ma, dio, non facciamo prima a fare una cosa? Io RIMANGO in questo paese e tu mi proteggi qui, così almeno mi evito una scarpinata inutile?"

[16]Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». [17]Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo».

Prendere nota: dormire su un sasso provoca strani effetti collaterali. Anzi non prendo nota, perchè lo immaginavo già.

[18]Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. [19]E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz. [20]Giacobbe fece questo voto: «Se Dio sarà con me e mi proteggerà in questo viaggio che sto facendo e mi darà pane da mangiare e vesti per coprirmi, [21]se ritornerò sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio.

Che dritto 'sto Giacobbe! Si mette pure a dettare condizioni a dio! "Ok ti accetto come mio dio, ma voglio una fornitura a vita di pane e un guardaroba da cui scegliermi i vestiti. E che siano di marca!"
Davanti a uno così, a dio non viene voglia di incenerire qualcosa/qualcuno?

[22]Questa pietra, che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio; di quanto mi darai io ti offrirò la decima».

E naturalmente come ogni contratto che si rispetti c'è la percentuale del socio: "Ok dio, tu fai tutto il lavoro, mi proteggi, mi rendi prolifico, e avrai il 10%". Oro vestiti donne etc etc a Giacobbe, una pietra con dell'olio sopra a dio. Mi sembra equo, no? Corro a versare dell'olio d'oliva in una pietra e a usarla per pagarmi uno yacht.
Ma dio perchè si accontenta del 10% quando ha creato tutto lui? Voglio dire.... il 10% di quanto LUI fornisce a Giacobbe. Fa prima a dargli il 90% di quanto promesso e finita lì.




lunedì, agosto 14, 2006

[10]Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. [11]Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo.

Una pietra come cuscino... eh beh, l'abbiamo fatto tutti, no? Io una volta ho usato un mucchio di ricci di mare!

[12]Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa.

Stai dormendo su un sasso, grazie tante che fai dei sogni assurdi, che pretendi?

[13]Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza.

"Oh che bello, grazie!"
"No, intendo dire che darò a te e alla tua discendenza la pietra su cui ti stai coricando. D'ora in poi è tua, fanne quello che vuoi"
"Ah..... ehm... wow"

[14]La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra.

"Compreso il Libano?"
"Certo, sarà benedetto anche il Libano! Hai voglia se sarà benedetto...."







venerdì, agosto 11, 2006

[3]Ti benedica Dio onnipotente, ti renda fecondo e ti moltiplichi, sì che tu divenga una assemblea di popoli.

"Un'assemblea di popoli"? Isacco si augura che Giacobbe diventi l'ONU?

[4]Conceda la benedizione di Abramo a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei stato forestiero, che Dio ha dato ad Abramo».

Ma non è più importante l'anima lo spirito e tutte quelle belle cose di cui oggi la chiesa parla, piuttosto che "possedere un paese"? Non so, dio non poteva semplicemente rendere la stirpe di Abramo particolarmente saggia? Doveva proprio renderla straricca?

[5]Così Isacco fece partire Giacobbe, che andò in Paddan-Aram presso Làbano, figlio di Betuèl, l'Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù.

Insomma per sposare una sua cugina di primo grado. Dio naturalmente se ne sta buono buono in un angolino. Già, all'epoca non c'era il papa che obiettava, quindi era più facile darsi alla pazza gioia con parenti genitori e figli...

[6]Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e l'aveva mandato in Paddan-Aram per prendersi una moglie di là e che, mentre lo benediceva, gli aveva dato questo comando: «Non devi prender moglie tra le Cananee». [7]Giacobbe aveva obbedito al padre e alla madre ed era partito per Paddan-Aram. [8]Esaù comprese che le figlie di Canaan non erano gradite a suo padre Isacco. [9]Allora si recò da Ismaele e, oltre le mogli che aveva, si prese in moglie Macalat, figlia di Ismaele, figlio di Abramo, sorella di Nebaiòt.

"Uè Isma, tipo c'hai mica una moglie che ti avanza?"
"A che ti serve, figliuolo? Divertimento, procreazione o vendetta?"
"Vendetta"
"Ok firma qui, qui e timbra qui. Ti arriverà con pacco celere entro una settimana."

Com'era facile la vita una volta....


mercoledì, agosto 09, 2006

[41]Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: «Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe». [42]Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore,

Ma scusate un attimo... Esaù ha PENSATO quelle cose, come fa poi Rebecca a riferire le PAROLE di Esaù, se non le ha dette?

ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: «Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti. [43]Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. [44]Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata;

Ma certo, chiaro, è incazzato perchè a causa di Giacobbe lui ormai è diventato un personaggio secondario: una di quelle cose che basta il tempo a far sbollire, no?

[45]finché si sarà palcata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno?».[46]Poi Rebecca disse a Isacco: «Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita?».

Ma che erano questi hittiti, neri comunisti ed ebr.... no beh, comunque c'è un po' troppo razzismo nei loro confronti, anche adesso che è solo un pretesto! Rebecca oggi sarebbe un'appassionata lettrice di Libero!

[1]Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: «Tu non devi prender moglie tra le figlie di Canaan. [2]Su, và in Paddan-Aram, nella casa di Betuèl, padre di tua madre, e prenditi di là la moglie tra le figlie di Làbano, fratello di tua madre.

"Vai a prendere moglie lì. Ecco il bancomat. Riportami quello che non spendi. Lascia che ti spieghi il trucchetto delle anfore!"

lunedì, agosto 07, 2006

[32]Gli disse suo padre Isacco: «Chi sei tu?». Rispose: «Io sono il tuo figlio primogenito Esaù». [33]Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: «Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e me l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà».

Che bello, abbiamo un excursus di diritto delle benedizioni: "benedizione: atto tra vivo e morente di natura irreversibile, non è prevista nullità o annullabilità, non è prevista buona fede dei contraenti, non è prevista per atto pubblico o scrittura privata autenticata".
Insomma, andarci piano con le benedizioni, ricordatevi!

[34]Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: «Benedici anche me, padre mio!». [35]Rispose: «E' venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione». [36]Riprese: «Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato gia due volte? Gia ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione!»

Ha carpito la primogenitura? Mi era sembrata una razionale e regolare transazione. Forse Giacobbe potrebbe calmare Esaù preparando un piatto di sbobba di lenticchie...

Poi soggiunse: «Non hai forse riservato qualche benedizione per me?». [37]Isacco rispose e disse a Esaù: «Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio?»

Eeeeh una piccola idea ce l'avrei! Del resto non solo di mosto e frumento si campa!

[38]Esaù disse al padre: «Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio!». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse.

Oddio ci mettiamo a perdere tutta la dignità adesso.... frignare davanti al papi per avere una benedizione... ah questi personaggi biblici!

[39]Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse:

«Ecco, lungi dalle terre grasse
sarà la tua sede
e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto.
[40]Vivrai della tua spada
e servirai tuo fratello;
ma poi, quando ti riscuoterai,
spezzerai il suo giogo dal tuo collo».

Oddio, a me pare più una maledizione mascherata... vivrà lontano dall'abbondanza, e l'unico modo per campare sarà la violenza! Ma che belle cose che vedo incoraggiate! Brao Isacco, brao!








sabato, agosto 05, 2006

«Ecco l'odore del mio figlio
come l'odore di un campo
che il Signore ha benedetto.

"Evabbè sono stato a lavorare fino adesso, che ti aspetti che sappia di lavanda?"

[28]Dio ti conceda rugiada del cielo
e terre grasse
e abbondanza di frumento e di mosto.
[29]Ti servano i popoli
e si prostrino davanti a te le genti.

Si prostrino DEMOCRATICAMENTE voleva dire il testo sacro. Eh, ovvio, la bibbia non può contenere istigazioni alla sottomissione... o no?

Sii il signore dei tuoi fratelli
e si prostrino davanti a te i figli di tua madre.
Chi ti maledice sia maledetto
e chi ti benedice sia benedetto!».

"Si prostribo davanti a te i figli di tua madre"? Ma bene! Adesso incoraggiamo pure incesto e pedofilia!

[30]Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello. [31]Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: «Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica».

Adesso se tanto mi dà tanto Isacco si pappa pure questo per poi dire che le benedizioni sono esaurite! Chi vivrà vedrà!

giovedì, agosto 03, 2006

[14]Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre. [15]Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; [16]con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. [17]Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.

Eh vabbè che Esaù non era certo una palla da biliardo, ma scambiare la pelle di tuo figlio con quella di un capretto... voglio dire, Isacco non si farà abbindolare in questo modo, no? E' sempre stato così furbo...

[18]Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». [19]Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogento. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». [20]Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!».

"Eh cosa vuoi, oggigiorno con la grande distribuzione organizzata ti fanno arrivare davvero tutto dal produttore al consumatore... ho ordinato un cerbiatto su Ebay e il corriere FedEx me l'ha già portato.... beh... sì insomma ho usato della carne in scatola

Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti».

E qui aspettiamo dio che dice "Cazzo dici? come osi parlare di me raccontando balle?"
......
...
..
.
vabbè non se n'è accorto, evidentemente guardava altrove.

[21]Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». [22]Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù».

Naturale: lui è cieco, sa che gli altri quindi possono ingannarlo su ciò che non vede, l'unica sua garanzia è che non possono ingannarlo su ciò che sente, perchè l'udito funziona ancora. E dunque che fa?

[23]Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. [24]Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono».

Ecco sì appunto: non si fida di una cosa non falsificabile come la voce e si fida di qualche pelo di capretto. Ma lo sappiamo che Isacco non è mai stato una cima. Piuttosto, Giacobbe ha un pochino di faccia tosta. Costa tanto dire "beh vedi papi, Esaù mi ha venduto la primogenitura per un piatto di zuppa del casale, quindi dovresti benedire me, chiamalo pure, ti confermerà tutto" anzichè sparare una mitragliata di balle?

[25]Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. [26]Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». [27]Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:

Furba Rebecca invece! Aveva previsto che avrebbe annusato gli abiti, e ha dato a Giacobbe gli abiti di Esaù! Resta da chiarire una cosa: Isacco è un cane? No perchè io non sono capace di riconoscere l'odore di una specifica persona in un abito (a meno che questi non abbia seri problemi con l'acqua), e di conseguenza suppongo nessuno lo sappia fare. Insomma, di che razza è Isacco?

martedì, agosto 01, 2006

[34]Quando Esaù ebbe quarant'anni, prese in moglie Giudit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. [35]Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e per Rebecca.

Oh andiamo, non vorremo metterci a fare i razzisti adesso...

[1]Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: «Figlio mio». Gli rispose: «Eccomi». [2]Riprese: «Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte.

"ah ma se vuoi te lo dico io il giorno della tua morte, vecchio! sgancia la grana che poi ci penso io" pensò prontamente Esaù

[3]Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. [4]Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire».

Ti dirò, Esaù poteva anche svuotare qualche simmenthal nel piatto, tanto Isacco era cieco!

[5]Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. [6]Rebecca disse al figlio Giacobbe: «Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: [7]Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte.

"Ah tranquilla mamma, non sa neanche cucinare un uovo, tanto che quando ha visto un piatto di lenticchie..."

[8]Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine: [9]Và subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. [10]Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte».

dio bono, 2 capretti per un piatto... 'sto isacco sarà anche stato vecchio, ma mangiava ancora come un'idrovora!

[11]Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: «Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. [12]Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione».

Certo, e chi è che non palpa il proprio interlocutore quando parla?

[13]Ma sua madre gli disse: «Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto e vammi a prendere i capretti».

Beh, almeno se la maledizione è l'impotenza, Rebecca e Giacobbe fanno l'affare!