giovedì, agosto 03, 2006

[14]Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre. [15]Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che erano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; [16]con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. [17]Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato.

Eh vabbè che Esaù non era certo una palla da biliardo, ma scambiare la pelle di tuo figlio con quella di un capretto... voglio dire, Isacco non si farà abbindolare in questo modo, no? E' sempre stato così furbo...

[18]Così egli venne dal padre e disse: «Padre mio». Rispose: «Eccomi; chi sei tu, figlio mio?». [19]Giacobbe rispose al padre: «Io sono Esaù, il tuo primogento. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti e mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica». [20]Isacco disse al figlio: «Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio!».

"Eh cosa vuoi, oggigiorno con la grande distribuzione organizzata ti fanno arrivare davvero tutto dal produttore al consumatore... ho ordinato un cerbiatto su Ebay e il corriere FedEx me l'ha già portato.... beh... sì insomma ho usato della carne in scatola

Rispose: «Il Signore me l'ha fatta capitare davanti».

E qui aspettiamo dio che dice "Cazzo dici? come osi parlare di me raccontando balle?"
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vabbè non se n'è accorto, evidentemente guardava altrove.

[21]Ma Isacco gli disse: «Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no». [22]Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: «La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù».

Naturale: lui è cieco, sa che gli altri quindi possono ingannarlo su ciò che non vede, l'unica sua garanzia è che non possono ingannarlo su ciò che sente, perchè l'udito funziona ancora. E dunque che fa?

[23]Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. [24]Gli disse ancora: «Tu sei proprio il mio figlio Esaù?». Rispose: «Lo sono».

Ecco sì appunto: non si fida di una cosa non falsificabile come la voce e si fida di qualche pelo di capretto. Ma lo sappiamo che Isacco non è mai stato una cima. Piuttosto, Giacobbe ha un pochino di faccia tosta. Costa tanto dire "beh vedi papi, Esaù mi ha venduto la primogenitura per un piatto di zuppa del casale, quindi dovresti benedire me, chiamalo pure, ti confermerà tutto" anzichè sparare una mitragliata di balle?

[25]Allora disse: «Porgimi da mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. [26]Poi suo padre Isacco gli disse: «Avvicinati e baciami, figlio mio!». [27]Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse:

Furba Rebecca invece! Aveva previsto che avrebbe annusato gli abiti, e ha dato a Giacobbe gli abiti di Esaù! Resta da chiarire una cosa: Isacco è un cane? No perchè io non sono capace di riconoscere l'odore di una specifica persona in un abito (a meno che questi non abbia seri problemi con l'acqua), e di conseguenza suppongo nessuno lo sappia fare. Insomma, di che razza è Isacco?

3 commenti:

Zer0 ha detto...

Scusa, Messia, posso fare una domanda?

Ma questa "Benedizione di Primogenitura" lasciava qualche segno indelebile al soggetto su cui veniva posta? Perchè altrimenti non vedo come Giacobbe possa usarla a suo vantaggio, dato che il padre è convinto di averla data ad Esaù. A maggior ragione, con questo inganno, è come se Esaù avesse riacquistato la primogenitura (concetto ancora molto vago per me).

Quindi : o la primogenitura era tipo un alone mistico attorno alla persona benedetta, e quindi Giacobbe essendosela fatta fare con l'inganno ne avrebbe giovato, oppure la situazione non è cambiata affatto. Per Isacco è Esaù il primogenito.

SASSI (Società Anonima Sperimentazione Su Idioti) ha detto...

eh no la benedizione verrà data in seconda persona

Davide ha detto...

Pensa che ridere se Isacco finisce tutta la storia dicendo "benedico te Esaù figlio mio" in questo caso la proprietà della benedizione sarebbe quantomeno sindacabile. Comunquecerto che 'sto Isacco per mangiare doveva inventarne di balle. Lo facevano morire di fame se non si inventava qualcosa per farsi portare la sbobba?
ciao.