giovedì, febbraio 23, 2006

Dedico lo spazio di oggi a una figura veramente stupenda: il profeta Isaia.


Quest’uomo è uno dei principali riferimenti nel vecchio testamento, con circa 60 capitoli al suo attivo.

E’ quindi una voce influente per quanto riguarda la definizione del pensiero ebraico-cristiano.

Dunque alla sua importanza è dedicato questo speciale. Doverosamente direi!

Citiamo alcune delle sue chicche più divertenti:

Il Signore degli eserciti passa in rassegna
un esercito di guerra. Vengono da un paese lontano, dall’estremo orizzonte, il Signore e gli strumenti della sua collera, per devastare tutto il paese. Urlate, perché è vicino il giorno del Signore;
esso viene come una devastazione da parte dell’Onnipotente. Perciò tutte le braccia sono fiacche, ogni cuore d’uomo viene meno; sono costernati, spasimi e dolori li prendono, si contorcono come una partoriente; ognuno osserva sgomento il suo vicino; i loro volti sono volti di fiamma. Ecco, il giorno del Signore arriva implacabile, con sdegno, ira e furore, per fare della terra un deserto, per sterminare i peccatori.


In tutta la sua opera si parla di questo "signore degli eserciti". Sì insomma, una visione molto in sintonia con quella che c’è oggi. Ce lo vediamo dio sulla torretta di un carro armato col binocolo in mano che chiama con una radiolina un’incursione dell’aviazione.
Poi il trattamento che questo dio misericordioso vuole concedere ai nemici (babilonesi, in questo caso) è tale che un campo di concentramento nazista verrebbe ribattezzato "campo della felicità", se venisse confrontato.

Non gioire, Filistea tutta,
perché si è spezzata la verga di chi ti percuoteva.
Poiché dalla radice del serpe uscirà una vipera
e il suo frutto sarà un drago alato.


Certamente! E dal drago alato uscirà un goblin. E dal goblin uscirà una pixie. E dalla pixie uscirà un folletto. Dal folletto uscirà un unicorno. E dall’unicono uscirà un bastone che percuoterà la filistea (tutta).


Per questo i Moabiti innalzano un lamento per Moab,
si lamentano tutti;
per le focacce di uva di Kir-Carèset
gemono tutti costernati.


oddio, saranno così tremende queste focacce d’uva? Magari provate a zuccherarle...

Ecco, Damasco sarà eliminata dal numero delle città,
diverrà un cumulo di rovine.
Le sue borgate saranno abbandonate per sempre;
saranno pascolo dei greggi
che vi riposeranno senza esserne scacciati.


Infatti Damasco, com’è risaputo, non esiste più. Però mi spiace per i suoi abitanti... voglio dire, migliaia di anni ad aspettare la distruzione, sempre con la tensione alle stelle... e non arriva mai. Mi chiedo se sanno che saranno distrutti.... prima o poi!

3 commenti:

Bruno ha detto...

ahahahahahaha! (riferito a tutti i posto, soprattutto a qll della creazione) complimenti...

porcupine ha detto...

bellissima!

http://siamosolotifosi.blogspot.com/

Riccardo ha detto...

Grande idea. Spero proprio che la porti avanti, io ti darò il mio piccolo contributo linkandoti sul mio blog!